Parco San Grato
La visita
Affinché la visita non risulti dispersiva si consiglia di seguire i percorsi tematici, che permettono di scoprire gli angoli più suggestivi del parco. Il «sentiero botanico» ne presenta le caratteristiche principali. Quello del «relax» unisce i tratti più pianeggianti e comodi, così come quello «panoramico» collega tra loro i punti da cui si gode della vista più bella. Il «sentiero artistico» permette di scoprire le sculture posate qua e là nel parco. La «fiaba dell’azalea» è invece una proposta che narra ai bambini la leggenda di questo fiore. Infine, il «percorso sensoriale» accompagna il visitatore alla riscoperta di sensazioni dimenticate legate ai cinque sensi.
Il Parco San Grato è aperto tutto l’anno e l’ingresso è gratuito.
Cenni storici
Una sessantina di anni fa il terreno del parco apparteneva a Martin Winterhalter, inventore della cerniera lampo Riri, che l’aveva destinato a pascolo per i cavalli. Il vero artefice di questo giardino botanico fu Luigi Giussani, industriale e fondatore delle Acciaierie Monteforno di Bodio in Valle Leventina che acquistò la proprietà nel 1957, eliminò la superficie boschiva e curò la piantagione delle prime azalee e dei rododendri, piante particolarmente adatte alle condizioni del terreno e a quelle meteorologiche della zona. Alla sua morte la proprietà passò all’UBS, che nel 1997 donò il parco all'Ente Turistico di Lugano.