CITTÀ, PARCHI E VILLAGGI / Parchi

Parco San Grato

Situato a Carona, su un pendio collinare che gode di un ampio e bel panorama, il Parco San Grato deve la sua fama alla magnifica collezione di azalee, rododendri e conifere che ospita; la più ampia e ricca del cantone. Splendide per varietà di colori e forme le fioriture, che danno spettacolo durante i mesi di aprile e maggio. Sei sentieri tematici (botanico, relax, panoramico, artistico, della fiaba e sensoriale) facilitano la visita grazie anche ai pannelli didattici. Un ristorante panoramico e un parco con giochi per i bambini rendono ancora più piacevole la sosta.
Giò Rezzonico
Carla Rezzonico
Giò RezzonicoeCarla Rezzonico
01.01.2022 12:00

 

 

La visita

Affinché la visita non risulti dispersiva si consiglia di seguire i percorsi tematici, che permettono di scoprire gli angoli più suggestivi del parco. Il «sentiero botanico» ne presenta le caratteristiche principali. Quello del «relax» unisce i tratti più pianeggianti e comodi, così come quello «panoramico» collega tra loro i punti da cui si gode della vista più bella. Il «sentiero artistico» permette di scoprire le sculture posate qua e là nel parco. La «fiaba dell’azalea» è invece una proposta che narra ai bambini la leggenda di questo fiore. Infine, il «percorso sensoriale» accompagna il visitatore alla riscoperta di sensazioni dimenticate legate ai cinque sensi.

Il Parco San Grato è aperto tutto l’anno e l’ingresso è gratuito.

  

Cenni storici

Una sessantina di anni fa il terreno del parco apparteneva a Martin Winterhalter, inventore della cerniera lampo Riri, che l’aveva destinato a pascolo per i cavalli. Il vero artefice di questo giardino botanico fu Luigi Giussani, industriale e fondatore delle Acciaierie Monteforno di Bodio in Valle Leventina che acquistò la proprietà nel 1957, eliminò la superficie boschiva e curò la piantagione delle prime azalee e dei rododendri, piante particolarmente adatte alle condizioni del terreno e a quelle meteorologiche della zona. Alla sua morte la proprietà passò all’UBS, che nel 1997 donò il parco all'Ente Turistico di Lugano.

 

 

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