Investire: cos’èl’Asset Allocation?

Con il termine «Asset allocation» si intende l’attività di diversificazione di un determinato patrimonio in varie classi di investimento (le così chiamate «Asset class»). L’insieme delle varie classi di investimento costituisce il proprio «portafoglio». Esistono diverse tipologie di classi di investimento. Vi sono quelle classiche legate alle attività finanziarie (come azioni od obbligazioni) ma anche quelle relative a immobili, metalli preziosi, diamanti, opere d’arte, o altro ancora. Ogni classe di investimento offre un diverso rapporto tra rischio insito e rendimento atteso; ciò determina il fatto che i risultati ottenuti nel tempo sono una diretta conseguenza delle scelte intraprese sul portafoglio a livello, appunto, di «Asset allocation».
Asset allocation: bilanciare il rischio e il rendimento
L’Asset allocation permette di gestire il proprio portafoglio nell’ottica di raggiungere i propri obiettivi di investimento, ma vi è da considerare che ciò che risulta ottimale per un investitore non lo è necessariamente per altri. Gli investimenti sono, infatti, fortemente legati alle variabili personali come la propensione al rischio e l’orizzonte temporale (spesso legato all’età) che ci si pone nell’affrontare una scelta di investimento. Influiscono anche aspetti esterni come il contesto economico e il momento storico; tant’è che un rendimento risultato ottimale in un certo periodo non necessariamente replicherà gli stessi rendimenti anche in futuro. Oggi ci troviamo di fronte ad una grande anomalia di mercato legata ai tassi negativi di riferimento, venutasi a creare negli ultimi anni a seguito delle politiche monetarie espansive adottate dalle varie banche centrali (come la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea o la Banca Nazionale Svizzera) per sostenere i mercati e l’economia di fronte alle crisi. Tale particolare situazione ha «spostato» gli equilibri basici del mondo degli investimenti. Un pratico esempio: se sino a dieci anni fa gli investimenti «Risk Free» – come ad esempio le obbligazioni governative contraddistinte dalla «tripla A», vale a dire il massimo dell’affidabilità – consentivano di portare a casa un ritorno finanziario a fronte di rischi praticamente inesistenti, oggi non è più così e simili investimenti pur mantenendo il loro rating non fruttano più i rendimenti del passato. In altri termini, oggigiorno il rischio è la variabile fondamentale per distinguere e categorizzare gli investimenti. Ciò fa emergere in maniera ancora più netta l’importanza di una gestione professionale del proprio portafoglio. Parlando di rischio dell’investimento se ne possono distinguere due categorie:
• Il rischio generico o rischio sistemico: dipende da variabili macroeconomiche o sistemiche. Le fluttuazioni del mercato o le variabili geopolitiche sono aspetti da cui non si può prescindere.
• Il rischio specifico: è legato alla natura stessa di un certo tipo di investimento. Ad esempio, nel caso di un obbligazione, il rischio specifico può essere legato all’incapacità dell’emittente di ripagare il suo prestito. Tale rischio può essere mitigato nell’ambito del proprio portafoglio diversificando la propria asset allocation. Gli investimenti nel mercato azionario avranno ad esempio una componente di rischio specifico legato alla solidità della società, al suo ramo di attività, alla sua presenza in determinati Paesi o alle sue prospettive di sviluppo, ma sottostaranno anche a un rischio sistemico dovuto al generale andamento dei mercati.
Le tipologie di Asset allocation
L’asset allocation è distinguibile in tre categorie a seconda dell’orizzonte temporale prefissato:
1. Asset allocation strategica: consiste in una ripartizione e diversificazione del proprio portafoglio di investimenti secondo un orizzonte temporale di medio-lungo periodo;
2. Asset allocation tattica: è una ripartizione con un orizzonte temporale a breve termine, volta a modificare e adattare l’asset allocation strategica in base alle fluttuazioni temporanee del mercato. È fondamentale avere molta disciplina per capire quando le opportunità a breve termine hanno fatto il loro corso e poter così riequilibrare il proprio portafoglio di investimenti su asset class a lungo termine;
3. Asset allocation dinamica: è un tipo di ripartizione ancora più orientata al breve termine, di cui ci si avvale quando è necessario adattare il portafoglio a brusche variazioni del mercato, regolando costantemente il gli investimenti a in base alle fluttuazioni di mercato e al ciclo economico. Ad esempio, se il mercato azionario rallenta o subisce gravi perdite, si effettuano vendite di azioni in previsione di ulteriori ribassi; al contrario, se il mercato è forte si acquistano titoli in previsione di rialzi.
La costruzione dell’asset allocation
Come abbiamo visto, ogni classe di investimento comporta livelli di rischio differenti e di conseguenza ha diversi potenziali di rendimento. Dunque il processo per costruire il portafoglio deve prendere in considerazione molteplici aspetti qui riassunti:
1. Orizzonte temporale entro cui si vogliono investire i propri risparmi;
2. Identificazione degli obiettivi (rischio/rendimento in virtù delle proprie caratteristiche personali e delle proprie esigenze);
3. Stima e collocamento temporale di necessità finanziarie che possano richiedere un’uscita dall’investimento (esempio: iscrizione di un figlio all’università o acquisto di una macchina nuova);
4. Stima delle prospettive delle diverse classi di investimento (in termini di rischio/rendimento tra di esse e anche in virtù delle loro correlazioni);
5. Fase di definizione di un’asset allocation ponderata tra le diverse classi di investimento;
6. Fase di definizione della frequenza di monitoraggio e ribilanciamento dei propri investimenti.
Asset allocation: benefici della diversificazione
L’espressione «non mettere mai tutte le uova in un solo paniere» esprime molto bene una regola fondamentale nel campo degli investimenti: ripartire i rischi, evitando di puntare tutti i propri risparmi solo su uno o pochi strumenti finanziari. Proprio per questo la maggior parte degli investitori si affida all’asset allocation: diversificando i propri investimenti su più classi di investimento è possibile mitigare rendimenti negativi estesi e generalizzati su tutto il proprio portafoglio.
Conclusioni
Con questo articolo abbiamo voluto fornire le linee guida generali relative alle strategie di asset allocation. Occorre tuttavia sottolineare che è praticamente impossibile prevedere i movimenti e le fluttuazioni del mercato con anticipo: ciò implica che parlando di investimenti il concetto di rischio è congenito. Di conseguenza, è importante assicurarsi che la strategia adottata non sia troppo vulnerabile agli imprevisti del mercato. Un giusto equilibrio di investimenti su più classi di investimento con diversi, ma coerenti orizzonti temporali è una valida alternativa che permette bilanciamenti e azioni correttive. Per un risparmiatore poco avvezzo ai mercati finanziari un buon modo per ridurre le inevitabili difficoltà date dall’elaborazione di un’asset allocation è quello affidarsi a un professionista. È possibile demandare la gestione di una porzione dei propri averi attraverso un «mandato di gestione», oppure affidarsi a fondi strategici che ricalcano una classica asset allocation «difensiva», «moderata» o «aggressiva», e questo a seconda della quota di azioni presenti nel portafoglio. Ad ogni modo, il consiglio è sempre quello di affidarsi al proprio consulente bancario o finanziario di fiducia.