Rasa
In passato il villaggio di Rasa era situato più in basso, nel luogo oggi chiamato «Terra Vecchia», dal quale si passa seguendo l’itinerario verso Palagnedra. Nel corso dei secoli gli abitanti hanno però abbandonato l'antico paese e si sono trasferiti in quello che conosciamo oggi. Il motivo di questo spostamento è curioso e legato all’emigrazione. Nel 1631, in seguito alla rinuncia di una cinquantina di facchini bergamaschi e valtellinesi alle loro mansioni presso la dogana di Livorno, alcuni emigranti di Rasa assieme ad altri di Palagnedra, Ronco e Terre di Pedemonte, per ragioni fortuite riuscirono a prendere il loro posto. Da quel momento iniziò per il paesello di Rasa un’era di prosperità e benessere. Quegli emigranti costruirono infatti eleganti abitazioni e finanziarono edifici religiosi nella nuova sede del villaggio situato su un pianoro in splendida posizione. La chiesa di Sant’Anna risale alla prima metà del Settecento.
L’antico villaggio di Terra Vecchia, inghiottito nel corso degli anni dalla natura e ridotto a un insieme di rovine, così come l’altra frazione di Bordei, sono stati ripristinati dalla «Fondazione Terra Vecchia», dedita al recupero e alla riabilitazione di tossicodipendenti.
Fino al 1958, quando fu costruita l’attuale funivia, il villaggio rimase isolato dal mondo e ancora oggi a Rasa si respira un’atmosfera lontana dai ritmi frenetici della società moderna.
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