RSI e TEPSI divisi dalla commedia

Canetta: «Non è adatta al pubblico delle famiglie» ? Milano: «A Capodanno saremo al Cittadella"
Red. Online
07.11.2014 07:29

COMANO - C'è maretta tra RSI e TEPSI – il Teatro popolare della Svizzera italiana – dopo la recente decisione, comunicata agli interessati per lettera, di non mandare in onda la sera di Capodanno, la nuova commedia dialettale della compagnia di Yor Milano. Dell'argomento si era già discusso nella scorsa primavera. Quella della commedia dialettale in Tv è una sorta di tradizione che viene rinnovata o meno di anno in anno. La commedia in questione s'intitola Na bela tosa par tri dotòr ed è andata in scena ad ottobre, con successo di pubblico, a Lugano e Locarno. La storia vede tre medici (oltre a Yor Milano, Flavio Sala e Giuseppe Franscella) con uno studio in comune. Sempre in comune, per motivi economici, i tre a decidono di prendersi un'amante e si fa avanti la loro aiuto medico (Simona Bernasconi).La commedia, spiega Maurizio Canetta, direttore della RSI, «è stata rifiutata dopo che io e altre persone dei settori interessati l'abbiamo vista in lettura e poi in palcoscenico. Il giudizio unanime è stato che da un lato non è adatta per il pubblico dell'ultimo dell'anno per i temi e i modi con cui questi sono trattati. Il secondo motivo è che veicola un'immagine della donna assolutamente negativa. Quella di una ragazza attaccata solo ai soldi che accetta di fare la mantenuta in nome di un riscatto finanziario. Secondo me è un'immagine poco rispettosa».«Si tratta di una congiura. Siamo adorati dalla gente, sono cinquant'anni che facciamo questo lavoro senza mai sgarrare» dice invece Yor Milano. «È chiaro che non è uno spettacolo per bambini, sono d'accordo. Tre medici che vogliono farsi un'amante in comune è un tema abbastanza scabroso. Ma è fatto apposta per criticarlo e lo facciamo divertendo il pubblico, questo è il nostro scopo. Nessuno, alle rappresentazioni, ha mai pensato che fosse volgare». Da parte di Comano poi, Milano lamenta «un modo ambiguo di agire». «In un primo tempo – si rifersice al colloquio dello scorso maggio, n.d.r. – sembrava che la commedia non si sarebbe fatta per ragioni economiche. Poi per quello che secondo Canetta è un difetto, il fatto di tradurre in dialetto commedie già esistenti». «Il dialetto, secondo me, non può essere "mimetico" – questa l'opinione di Canetta – Prendere ad esempio un testo di Feydeau o di Coward e tradurlo in dialetto: non è quello che noi vogliamo». In questo caso si tratta di un testo originale, del giovane autore ticinese Gionas Calderari. Un drammaturgia che però è stata giudicata «acerba» da Canetta.La commedia dialettale è destinata a sparire dai palinsesti RSI? «No, assolutamente – risponde Canetta – Da gennaio metteremo in campo una sitcom radiofonica che si chiama Sem ammò chi. Ci sono autori che ci stanno lavorando, abbiamo fatto un concorso di provini per attori con 150 adesioni, ci sono professionisti che si son fatti vivi. Spero produca una drammaturgia che poi possa svilupparsi in Tv. L'investimento che facciamo su questa sitcom, per i canoni di produzione della radio è molto forte. Credo che dimostri che non c'è preclusione verso il dialetto. Il discorso è che voglio che la scrittura in dialetto e la recitazione in dialetto sia frutto del Paese, cioè che racconti la realtà, storie di vita».Anche se non in Tv, a Capodanno il pubblico potrà vedere comunque la commedia del TEPSI. «Il 31 dicembre saremo in scena alle 21.30 al Teatro Cittadella di Lugano – ci anticipa infatti Yor Milano – e il giorno seguente, 1. gennaio, la riproporremo alle ore 17, soprattutto per le persone anziane» (informazioni al numero 076 521 18 97). Prima però, Na bela tosa par tri dotòr sarà il 21 novembre al Cinema Teatro di Chiasso e il 6 dicembre alla Sala Multiuso di Grono.