Se il bisogno dell’altro diventa un’ossessione

Sentire il bisogno di stare assieme al proprio partner è una situazione normale in qualsiasi relazione sentimentale: guai se non fosse così. A patto che questo stato d’animo non si trasformi in una vera e propria ossessione, portando a non riuscire più a concepire la propria vita al di fuori del rapporto di coppia. Quando questo accade, non si parla più di amore, ma di dipendenza affettiva. Questo «disturbo», pur non essendo presente nei manuali diagnostici, viene inserito tra le nuove dipendenze di tipo comportamentale al pari di altre patologie legate a Internet, al gioco d’azzardo, allo shopping compulsivo.
L’amore è un sentimento che stimola le aree cerebrali legate alla ricompensa, proprio come avviene per sostanze d’abuso come alcol o droga. Anche nel caso dell’innamoramento, non è facile rendersi conto di quando si stia sconfinando verso la dipendenza, con il coinvolgimento in un rapporto che rischia di scivolare verso l’ossessione. I segnali da cogliere sono diversi: continua ansia di «perdere» il partner, bisogno di costanti rassicurazioni, tendenza a porre al compagno richieste affettive esagerate e incongruenti, incapacità di difendere i propri spazi e raggiungere obiettivi personali, fino ad arrivare all’insorgenza di forme di gelosia paranoica. Tutti questi sintomi indicano che si sta vivendo una «relazione tossica»: si accettano come normali comportamenti e situazioni di totale annullamento della propria personalità, giustificandoli come «sacrifici d’amore». Nei casi più gravi, si può arrivare anche a forme di morbosità e violenza, come lo stalking. In estrema sintesi, occorre preoccuparsi quando il desiderio dell’altro si trasforma in bisogno assoluto e il piacere cede il passo troppo spesso alla sofferenza.
Come avviene per molti disturbi del comportamento, il primo passo per uscire da questa spirale negativa e per certi versi autodistruttiva è prendere coscienza della propria situazione e delle conseguenze negative prodotte nella propria vita. In tanti casi, la forza di volontà non basta: occorre rivolgersi a uno psicologo per intraprendere un percorso terapeutico, che può essere lungo e faticoso. Grazie all’aiuto di uno specialista, si andrà ad aumentare la propria autostima, a diventare un po’ più «egoisti» e a liberarsi dal terrore dell’abbandono.
«Mai al di sopra di te, mai sotto di te, sempre accanto a te», diceva il giornalista americano di gossip Walter Winchell. Una frase semplice ma che fotografa al meglio l’essenza di una relazione sentimentale sana e pienamente appagante.