TREKKING & PANORAMI / Escursioni

Sentiero storico Valle di Blenio

Il sentiero storico della bassa e media Valle di Blenio (no. 1) accompagna il visitatore alla scoperta di un territorio ricchissimo di testimonianze di vita, di lavoro e di fede. Il percorso, che si sviluppa su circa 14 km, richiede circa 5 ore di cammino. Lungo l'itinerario, che attraversa una regione verdeggiante tra prati e boschi, si incontrano chiese e oratori custodi di pregevoli opere d’arte, le affascinanti rovine di un castello, molte costruzioni rustiche, quali un torchio e numerosi grotti ben inseriti nel paesaggio, nonché la «Casa Rotonda» che fu dimora di un singolare personaggio, il fotografo Roberto Donetta, e che ospita l'archivio delle sue immagini della Blenio di un tempo. Ci sono altri 3 sentieri storici in Valle di Blenio: il Sentiero storico di Negrentino (no. 2), quello che percorre la valle tra Acquarossa e Malvaglia (no. 3) e quello della media e alta valle (no. 4).
Giò Rezzonico
Carla Rezzonico
Giò RezzonicoeCarla Rezzonico
01.01.2022 12:00

 

 

Il Sentiero storico 1, così come è stato concepito dal locale ente turistico, inizia e termina ad Acquarossa, raggiungibile comodamente anche con mezzi pubblici, ed è segnalato con cartelli di color marrone. Da questo villaggio, che deve il nome alle sue acque termali ricche di minerali, ci si incammina verso Corzoneso, dove si visita la bella chiesa dedicata ai santi Nazzaro e Celso, impreziosita da stucchi e affreschi.

Proseguendo verso la frazione di Casserio, è d'obbligo una tappa all'Archivio Donetta, situato nella costruzione rotonda che fu l’abitazione del fotografo. Roberto Donetta (1865-1932) si divise tra la passione per la fotografia e le necessità economiche: per mantenere la famiglia assai numerosa esercitò altri lavori, quali il venditore ambulante di sementi e, durante l’inverno, quello di marronaio, emigrando come altri suoi compaesani nel nord Italia. Visse e morì in grande povertà. Le sue lastre sono state recuperate solo in tempi recenti grazie alla Fondazione Archivio Donetta e le sue fotografie di grande valore storico sono esposte proprio nella «Casa Rotonda» (per gli orari di apertura consultare il sito https://archiviodonetta.ch).

Lasciato Corzoneso, si prosegue verso il monte Navone (770 metri), un luogo idilliaco dove tra ampi prati sorgono interessanti costruzioni rustiche e un oratorio dedicato a Santa Maria Bambina. Si tratta di un singolare edificio a pianta ottagonale, in stile barocco, che custodisce al suo interno dipinti raffiguranti la vita della Vergine.

Il sentiero scende poi a Semione, passando per boschi e prati e regalando bei panorami sui nuclei del fondovalle.  La chiesa del villaggio forma – con il campanile, il sagrato con le cappelle della Via Crucis, la croce settecentesca e la Cappella dei morti – un insieme di grande bellezza e valore artistico. In particolare si ammirano gli affreschi della cappella, in parte dovuti ai pittori Seregnesi (XV secolo). Notevoli, nel villaggio, anche alcune dimore edificate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento da emigranti tornati in patria.

Le rovine del castello di Serravalle costituiscono una sosta imperdibile di questo sentiero storico. Attorniate dalla verde campagna, in parte vignata, le grigie mura rimaste a testimoniare l’antica forza della costruzione sono oggetto di lavori di studio e di restauro. La chiesa del castello, situata più in basso, conserva affreschi cinquecenteschi di Giovanni Battista Tarilli di Cureglia. 

Proseguendo lungo la via indicata si giunge a Ludiano. I vigneti tra le «ganne», le pietraie, di questa regione sono qualcosa di unico e stupefacente. Enormi macigni, pergole rigogliose sostenute da «carasc»,  muretti a secco: un susseguirsi di verdi e grigi, di fogliame e pietra. Sicuramente i più bei vigneti del Ticino! L’antico torchio a leva, datato al Settecento, è visitabile. Una sosta al Grotto Sprüch, a questo punto, si impone! 

Una deviazione di pochi minuti permette di ammirare la bella chiesa di San Pietro di Motto. L’edificio romanico risale al XIII secolo ed è stato ampliato nel ‘500.

Si entra poi nel bosco per raggiungere l’oratorio di Santa Maria del Monastero, noto come San Martino Viduale. Qui un tempo esisteva anche un ospizio per i viandanti che intraprendevano il lungo viaggio tra nord e sud attraverso il passo del Lucomagno o che giungevano dal passo del Nara. La tradizione vuole che vi lavorò Martino Rossi, il bleniese diventato il più celebre cuoco del Quattrocento italiano.

Riprendendo il cammino si raggiunge la chiesa romanica di San Remigio (XI secolo), in località Boscero, prima di tornare al punto di partenza ad Acquarossa.

Per le chiavi d'accesso agli edifici religiosi lungo il percorso (generalmente chiusi) si consiglia di informarsi presso l'ufficio turistico di Olivone (tel. 091 872 14 87). 

 

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