I consigli

Sintomi e soluzioni per lo stress da lavoro

Sottovalutare tensione e ansia in ufficio può portare a veri e propri esaurimenti nervosi. Ecco i consigli per evitarlo
Le frustrazioni accumulate possono provocare ritardi in ufficio o nelle consegne di un lavoro
Red. Online
21.11.2019 06:00

Il rientro dalle vacanze, l’incombenza di un’importante scadenza, l’essere investiti di nuove responsabilità sotto il giudizio dei propri superiori. Sono tutte situazioni in cui, sul luogo di lavoro, ci si può sentire sotto pressione. Quando questa condizione di tensione e ansia diventa costante si parla di stress da lavoro, una vera e propria patologia con cui si rischia di vivere male non solo le ore lavorative, ma anche il tempo libero.

In generale, lo stress, non essendo misurabile con parametri oggettivi e uguali per tutti, viene spesso sottovalutato e la parola viene usata impropriamente. Se se ne prendono sotto gamba i sintomi, la patologia può dar vita a fastidiose conseguenze, come emicrania, ansia, peggioramento dei problemi cutanei preesistenti, vertigini o stanchezza. Questi disturbi non arrivano però all’improvviso: lo stress da lavoro si presenta con una serie di campanelli d’allarme. Fra questi, l’aumento di frequenza e intensità delle reazioni emotive, dei veri e propri sbalzi d’umore, ma anche la perdita di motivazione e il desiderio ossessivo di avere maggiore tempo libero. Le frustrazioni che causano il fenomeno possono inoltre provocare ritardi in ufficio o nelle consegne di un lavoro, facendo, in ultima istanza, diventare chi ne soffre una persona su cui colleghi e superiori non possono fare affidamento.

Quando lo stress da lavoro provoca un logorio psicofisico ed emotivo prolungato si può anche arrivare ad un vero e proprio esaurimento. Di questa condizione, chiamata in inglese burn out, letteralmente «bruciarsi», si è interessata anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che proprio quest’anno l’ha inserita nel suo elenco delle patologie. L’Oms ha spiegato che non si tratta di una vera e propria malattia, ma di un disturbo legato alla propria occupazione, i cui sintomi sono spossatezza sul luogo di lavoro, cinismo, isolamento, sentimenti negativi ed efficacia professionale ridotta.

Lo stress da lavoro non è però una condizione a cui bisogna rassegnarsi e va affrontata fin dai primi sintomi. È bene sottolineare che a volte può essere controproducente gestire la situazione assumendo farmaci come antidolorifici e ansiolitici, così come è sconsigliato cambiare immediatamente professione: sebbene questa possa essere la soluzione, se si vive male l’esperienza del lavoro in sé, spostarsi in un altro ambiente non risolverà nulla. È invece utile affrontare lo stress da lavoro accettando che alcuni momenti in ufficio siano più difficili di altri, non cadendo così in una spirale negativa che peggiora la situazione. In secondo luogo, durante un momento di stress, ci si può fermare un attimo e osservare le proprie emozioni: definire le sensazioni negative aiuta a ridurre la tensione e a trovarne la causa. È inoltre utile confrontarsi con colleghi e superiori, per capire se il modo in cui si sta facendo qualcosa sia o meno quello ideale. Prendersi cura di sé stessi è altrettanto importante: fare pause durante la giornata, staccare veramente quando si esce dall’ufficio e passare tempo di qualità in famiglia e con i propri cari aiuta ad alleviare il disturbo.