La proposta

Da Rancate a Serpiano: itinerario in bicicletta

Il Mendrisiotto si apre alla vista con villaggi e verdi colline
Il Mendrisiotto si apre alla vista con villaggi e verdi colline
Nicola Pfund
07.03.2021 10:30

Si dice che le salite in bicicletta cominciano già nella mente. Te le immagini prima, le studi, guardi l’altimetria, le foto, le pendenze. Ed è giusto che sia così, perché quando si affronta una salita, soprattutto se impegnativa, come può essere quella di un passo alpino, è bene che ci si arrivi con la giusta preparazione, con la dovuta concentrazione. Quando però si punta ad un’ascesa più «morbida» e pedalabile, dalle pendenze non impossibili, come ad esempio è quella che da Rancate porta a Serpiano e di cui vi parlo oggi, gli aspetti paesaggistici, quelli storici, ma anche certi aneddoti dovrebbero prendere, per così dire, il sopravvento sulla mera prestazione.

Perché qui, per davvero, c’è la possibilità di apprezzare una fetta di Mendrisiotto che ha mantenuto molto della sua genuinità. Quella genuinità che salendo in bici è fonte di continua sorpresa e meraviglia. Cominciamo allora con il dire che questo itinerario è un vero e proprio tuffo nel lontano passato, visto che si svolge sul Monte San Giorgio, famoso per i suoi reperti storici e i giacimenti fossiliferi e divenuto di recente patrimonio UNESCO. Oltre a ciò non mancano altri motivi di interesse, come gli splendidi nuclei dei paesi che si incontrano: Rancate, Besazio, Arzo e Meride sono quattro piccole «perle» che non si possono attraversare senza fermarsi almeno un attimo. Perché ognuno ha una sua storia interessante da raccontare, qualcosa da mostrare al cicloturista curioso e interessato.

Prendiamo Rancate nel punto di partenza e la sua celebre Pinacoteca, oppure i bei vicoli di Besazio poco più su e quella splendida vista dalla chiesa di Sant’Antonio dove, in una giornata limpida e serena, è possibile ammirare la serena armonia del Mendrisiotto, con i suoi orizzonti aperti, le colline verdi, quel suo carattere che davvero può ricordare la Toscana. Saliamo ancora un po’ e arriviamo ad Arzo: anche qui vale la pena intrufolarsi con la bicicletta nelle strette vie per ammirare, ad esempio, gli antichi e sorprendenti portali delle case, tutti rigorosamente inventariati, veri testimoni del passato di questo paese e della sua identità contadina.

Altri due chilometri di falsopiano in salita ed ecco un nuovo quadro idilliaco con la veduta, in lontananza, del villaggio di Meride, vigilato dai campanili delle due chiese: un villaggio che subito attira lo sguardo, per quella sua conformazione distesa, allungato al sole come un lucertolone, cullato nel grembo del San Giorgio che lo sovrasta... Ancora un tratto di strada facile e si raggiunge finalmente «il casolare di Serpiano», come l’ha chiamato Luigi Lavizzari: da qui la vista sul Ceresio e le montagne circostanti è a dir poco sorprendente. Il pensiero va allora a questo nostro Ticino di posti incantevoli e così ricco di storie, di cui la salita di Serpiano ne è certo una viva e vera testimonianza. Perché ci immerge nella pace agreste del Mendrisiotto, questa terra del sud che se percorriamo distrattamente in auto lungo l’autostrada facciamo senz’altro più fatica a riconoscere nella sua anima più vera.

Dati tecnici
Regione: Mendrisiotto e Basso Ceresio
Partenza: Rancate, 352 m
Arrivo: Serpiano, 640 m
Dislivello: 288 m
Lunghezza: 8,7 km
Pendenza media: 3,3%
Pendenza massima: 9,5%