Il monte Sighignola e il suo balcone

Quella che da Maroggia sale al Monte Sighignola lungo la Val Mara è senz’altro una di queste.
Le difficoltà maggiori si incontrano soprattutto nel duro strappo che si trova dopo la dogana svizzera: circa 700 metri con pendenze costanti attorno al 18%. Un segmento che giunge dopo sette chilometri già discretamente impegnativi. Come dire: importante è arrivare con la gamba abbastanza fresca e soprattutto con la garanzia di avere la necessaria forza muscolare per superare le pendenze più insidiose.
Per il resto si tratta di un percorso molto suggestivo che lascia la trafficata strada cantonale a Maroggia per inoltrarsi in una natura dai caratteri dapprima riposanti, con vasti vigneti, verdeggianti declivi e belle vedute verso il lago, per poi inoltrarsi nella scura gola della Val Mara, giungere a Lanzo d’Intelvi e da qui, nei sei chilometri conclusivi, percorrere una strada con pendenze più morbide che porta fino al famoso Balcone d’Italia a 1302 m.
Il ciclista che sale è sorpreso dalla varietà degli ambienti che cambiano, dal percorso tormentato, fatalmente labirintico. Bellezza e sublimità e d’un tratto il viaggio accende la nostra immaginazione. Non si tratta tanto di inventare, quanto di porsi delle domande. “Vediamo un po’, deve pur viverci qualcuno in queste case... Ci deve essere qualcosa oltre queste montagne... Dove va quella anziana signora con la sua borsa della spesa sottobraccio?”. La signora ci conduce in un viottolo che ci porta in una piazza, è quella del vecchio nucleo di Arogno, dove oggi regna un silenzio antico, rotto solo dallo zampillio delle due belle fontane.
Ci fermiamo e per un attimo ci sembra di tornare indietro di decenni. Il pensiero va al passato, quando questi paesi, come tutti i paesi del resto, erano vivi nei loro vicoli e pieni di voci e giochi di bambini. Ma ora sembrano vuoti, silenti, i bambini non ci sono più o sempre di meno, si ode solo il canto, un po’ malinconico e solitario, delle loro fontane... Ma proseguiamo il nostro viaggio perché all’uscita del villaggio ci attende un primo strappo impegnativo, un assaggio di ciò che verrà tra poco. Infatti, dopo un tratto pianeggiante, con pure una breve discesa, eccoci all’inizio del famigerato “muro” dalle pendenze molto serie che chiedono rispetto. Saliamo concentrati, tenendo sotto controllo fiato e gambe, perché qui davvero non è permesso strafare... Un primo tornante, un secondo e via fino in cima dove riappare allora il cielo blu a far da sfondo alla bella e verdeggiante campagna di Lanzo.
L’ultimo tratto è regolare e tutto nel bosco, solo il fondo stradale lascia inquieti, soprattutto pensando a quando si dovrà scendere, perché presenta parecchi buchi ed è piuttosto dissestato. Ma l’euforia ascensionale, quella voglia di giungere sul famoso “balcone” (perché proprio di un balcone si tratta) è troppo forte e come sempre lo spettacolo che viene offerto all’indomito e valoroso cicloturista, segnatamente nelle giornate più terse, ripagherà ampiamente lo sforzo che si è fatto per arrivare fin quassù, davvero a un passo dal cielo.
Consigli tecnici
Essendo una salita piuttosto lunga ed impegnativa è necessario idratarsi con frequenza, soprattutto se la giornata è calda.
Lungo il percorso si trovano comunque alcuni ristoranti, come anche all’arrivo dove c’è un piccolo bar.
Dati tecnici
Regione: Mendrisiotto e Basso Ceresio
Partenza: Maroggia, 277 m
Arrivo: Monte Sighignola, 1302 m
Dislivello: 1025 m
Lunghezza: 15,9 km
Pendenza media: 6,4%
Pendenza massima: 18%