Quo vadis? Segnaletica in montagna

Alcuni neofiti della montagna che durante la pandemia hanno scoperto l’immensa gioia e beneficio che può dare una gita sui sentieri, nei i boschi o su qualche cima si saranno trovati di fronte la scelta tra cartelli indicatori di diverse tipologie senza sapere bene quale seguire. Premesso che la rete sentieristica svizzera è forte di oltre sessantacinquemila chilometri di percorsi e che quella ticinese supera abbondantemente i quattromila chilometri di estensione, proprio per evitare di perdersi o di ritrovarsi in situazioni difficili e pericolose è importante conoscerne la segnaletica così come la scala di difficoltà che per definizione internazionale va dal grado T1 al T6.

I cartelli ufficiali nella Confederazione sono di tre tipologie: quelli gialli, quelli bianco-rosso-bianchi e quelli bianco-blu-bianchi. Partiamo dai cartelli gialli, che indicano generalmente i sentieri del fondovalle, delle aree urbane e di facile percorrenza. Normalmente su terreno pianeggiante o poco inclinato, senza pericolo di cadute o luoghi esposti. Non presentano alcuna difficoltà e li si possono percorrere anche con delle ciabatte senza correre rischi. Le mete sono chiaramente descritte con un tempo stimato di percorrenza adatto anche ad anziani o persone senza allenamento specifico.
La segnaletica che troviamo invece quando il territorio si fa più ripido è bianco rosso bianco ed indica un sentiero di montagna che può variare dal grado di difficoltà T2 (terreno talvolta ripido, pericolo di cadute esposte non escluso) al grado T3 (singoli passaggi con pericolo di cadute esposte, pietraie, versanti erbosi senza traccia con roccette). Qui ci si rende già conto che non si è più nel facile fondovalle e ci si inoltra nelle montagne dove situazioni più difficili non sono escluse. Per cadute esposte non si intende solamente una parete rocciosa di centinaia di metri ma piuttosto passaggi lungo rocce o terreno scosceso dove una caduta potrebbe avere un esito poco favorevole anche per l’assenza di ringhiere o parapetti. Risulta chiaro che occorre essere abbigliati in maniera conforme alla tipologia di terreno, con scarpe dalla suola aderente su questo tipo di territorio ed è necessario avere un minimo di preparazione sull’orientamento, la meteorologia e disporre di un certo allenamento.

La tipologia di segnaletica che indica la massima difficoltà escursionistica nel nostro Paese è quella bianco-blu-bianca che con i gradi di difficoltà dal T4 al T5 richiede una grande esperienza, assenza di vertigini, equipaggiamento da montagna e grande esperienza nella scelta dell’itinerario. Si parla di itinerario alpino impegnativo e prevede terreno esposto, ripidi versanti erbosi cosparsi di roccette, ghiacciai e nevai poco pericolosi. Oltre questi gradi di difficoltà non si parla più di escursionismo e con il grado T6 si può tranquillamente parlare di alpinismo, dove l’impiego di mezzi tecnici come imbragature, corde, ecc. diventa l’unico modo per poter progredire in sicurezza.

La rete sentieristica offre però molti altri itinerari all’infuori di quelli ufficiali. Questi sono spesso mantenuti da Patriziati e Fondazioni oppure da associazioni di cacciatori o sportive e presentano segnaletiche neutre oppure nemmeno quelle, che non danno alcuna indicazione sul grado di difficoltà ed è quindi imperativo informarsi in precedenza sulla tipologia di terreno che si andrà ad esplorare. Il valore di questi tracciati è immenso perché attinge da percorsi antichi spesso caduti nel dimenticatoio e per ragioni di costi, estromessi dalla manutenzione garantita dagli enti turistici o dai comuni. Internet è un luogo dove è facile trovare descrizioni di camminate, con fotografie e testi ed è quindi uno strumento molto valido per la preparazione di un’escursione in luoghi nuovi.

Vi sono poi delle App come Swiss Map oppure Schweiz Mobil, che offrono abbonamenti annuali al prezzo di una pizza e garantiscono, oltre ad una geolocalizzazione precisa, anche indicazioni chiarissime sul sentiero che si sta percorrendo, con cenni storici, fermate dei mezzi pubblici, capanne e rifugi, ecc. È possibile disegnare un tracciato per evincerne distanza complessiva, dislivello e tempo stimato di percorrenza. È molto importante anche disporre dell’App della rega con la quale, in caso di incidenti o problemi seri, è possibile chiamare i soccorsi. La prudenza in montagna è fondamentale per non passare da una giornata all’insegna del divertimento e dello svago ad una tragedia.
