L’itinerario

Salita «purificatoria» sul Monte Bar

Il bello della bicicletta è che ci permette di liberarci del peso di certe giornate, magari un po’... stressanti, già dopo qualche colpo di pedale.
È di nuovo la stagione giusta per andare a «scalare» il Monte Bar...
Nicola Pfund
21.03.2021 11:06

La negatività di pensieri e sentimenti, che all’inizio sembra abbia la pretesa di accompagnarci, piano piano si attenua fino a scomparire, per lasciare spazio a un dialogo interiore e molto intimo con se stessi.
Queste sensazioni le provo soprattutto quando esco la sera per affrontare qualche bella salita della nostra regione, perché è ovvio che se si vuole che questa sorta di magia avvenga occorre scegliere anche i luoghi adatti per pedalare.
Uno di questi è certamente l’itinerario che porta al Monte Bar, il cui percorso sembra sposarsi perfettamente con questa sorta di purificazione interiore: si lascia il caos della città per raggiungere il silenzio di vasti pendii erbosi, da cui si gode oltretutto di un panorama sulla regione di Lugano tra i più belli e suggestivi.
Ma andiamo con ordine. Anzitutto è importante ricordare che la salita al Monte Bar è certo impegnativa, diciamo che è adatta a ciclisti con una buona preparazione. Distanza e dislivello, del resto, parlano da soli: da Tesserete (514 m) si raggiunge la Capanna (1600 m) dopo 13,5 km, su un’ascesa con una pendenza media dell’8,1% e tratti anche al 13-14%.
Nel mio libro dedicato alle più belle salite del Ticino l’ho classificata tra le più “toste” attribuendogli ben cinque stelle di difficoltà. Sul Bar ci sono stato davvero innumerevoli volte (difficile contarle tutte!); anche di recente, sebbene non abbia potuto raggiungere la capanna per via della neve che invadeva la strada nella tratta conclusiva, a partire dai 1400 metri circa.
L’ultima volta che ho compiuto integralmente il tracciato è stato nel tardo autunno dello scorso anno. Sono partito in serata, come sempre imboccando la nuova e bellissima ciclopista che da Canobbio porta a Tesserete. Da qui, una volta svoltato a sinistra ho iniziato la salita, toccando i bei villaggi di Campestro, Lopagno, Roveredo, Treggia, Bidogno, fin su alla barriera posta a 1120 m di altitudine e a 5 km dalla capanna.
Inizia a questo punto il tratto più suggestivo perché si pedala in un vastissimo prato con lo sguardo costantemente attratto dall’ampio scenario. Qualche tornante e si è già all’inizio dello sterrato finale di circa un chilometro. Guardo allora verso il basso e osservo la piccola striscia d’asfalto disegnata tra i prati e che ho appena percorso. Poi vengo attratto dall’immenso scenario che si apre davanti e ancora una volta rimango senza fiato osservando lo straordinario panorama. Davvero, la felicità è cosa semplice se è dal sellino di... una bicicletta!

Maggiori info: In bicicletta su e giù per il Ticino: 26 salite imperdibili alla scoperta di una regione, 2a edizione, Fontana Edizioni (2020)

La via Crucis di Bidogno

Sono diversi gli elementi di interesse che si trovano lungo questo itinerario. A Bidogno, ad esempio, in fondo al villaggio, dopo l’ultima piazzetta, si trova la Via Crucis della Cappella di Santa Maria delle Grazie, edificata nel 1646 e meta di pellegrinaggio. Le pittoresche cappelline ai lati di un sentiero lastricato lungo quasi 100 metri sono state immortalate da molti fotografi, così come sono state raffigurate da svariati artisti.

Dati tecnici

Regione: Luganese
Luogo di partenza: Tesserete, 514 m
Luogo di arrivo: Capanna Monte Bar, 1600 m
Dislivello: 1086 m
Lunghezza: 13,5 km
Pendenza media: 8,1%
Pendenza massima: 13-14%