Pagare senza contanti

Dalla banca digitale ai pagamenti via WhatsApp

Sono tante le attività che tutti noi possiamo ormai svolgere online, sia per la nostra finanza personale sia per i pagamenti via chat
In Brasile pagare via WhatsApp era possibile, ma la banca centrale del Paese ha sospeso il sistema
26.06.2020 07:28

Stiamo diventando sempre di più consumatori digitali ad ampio spettro. Ma non solo nell’acquisto di beni e servizi, che, complice la pandemia, abbiamo effettuato online in modo più disinvolto. È ormai comodo e a portata di clic effettuare un bonifico per un acquisto in farmacia o nel nostro negozio di fiducia, che si propone su Instagram o Facebook con le nuove collezioni. Ed è molto facile e immediato pagare un’imposta con una e-fattura, comprare beni in bitcoin, oppure aprire un conto corrente. Ora avvengono online anche i nostri investimenti e la paghetta dei figli, come anche servizi più sofisticati, per esempio legati all’apertura di un conto corrente con carta di credito per professionisti e piccoli imprenditori. È chiaro che sono tutte azioni che anche prima potevamo svolgere in pochi clic, ma con sportelli e agenzie a orario ridotto, abbiamo definitivamente capito che sono tutti servizi a portata di smartphone e tablet!
Come hanno osservato alcuni esperti, proprio la crisi sanitaria ha determinato una spinta e un’accelerazione impressionante alla digitalizzazione delle nostre abitudini, rivoluzionando approcci e comportamenti fisici a vantaggio di nuovi format digitali.
Uno standard molto gettonato nel nostro Paese è ad esempio TWINT, che con circa 2,5 milioni di utenti registrati, è di gran lunga la più diffusa App di pagamento in Svizzera. Anche perché sono ben 75 le banche svizzere che la propongono come soluzione mobile di pagamento, anche in considerazione del fatto che la soluzione è di proprietà delle maggiori banche svizzere: BCV (Banca cantonale vodese), Credit Suisse, PostFinance, Raiffeisen, UBS, Zürcher Kantonalbank, oltre a SIX e Worldline. Con TWINT è possibile pagare senza contanti direttamente dal conto bancario nell’e-commerce, alla cassa e nei distributori automatici, oltre a essere possibile inviare e richiedere importi di denaro tra privati.
Ma proprio la scorsa settimana un’altra notizia in tema di pagamenti è rimbalzata per il globo. Facebook ha comunicato il lancio di WhatsApp Pay, un nuovo servizio per i pagamenti digitali che funziona attraverso la celebre applicazione di messaggistica istantanea. Per ora la soluzione è attiva solo in Brasile, ma la portata del progetto è globale. Si tratta in realtà di una notizia attesa da tempo, dato che diverse voci avevano già nei mesi scorsi fatto trapelare che Facebook stesse lavorando a un progetto di questo genere. E lo stesso Mark Zuckerberg aveva lasciato intuire a gennaio scorso, durante l’esposizione dei risultati finanziari aziendali, che sarebbe stata un’opzione percorribile nel breve termine. Quindi, non stupisce che l’annuncio sia arrivato proprio dal CEO di Facebook, che ha dedicato al lancio di WhatsApp Pay un post, ovviamente sul suo social, nel quale racconta che «Il Brasile è il primo Paese in cui stiamo estendendo ampiamente i pagamenti via WhatsApp. Ne arriveranno presto altri!».
In termini più generali bisogna osservare che Facebook su questo progetto dei pagamenti per il tramite di WhatsApp non fa altro che imitare il successo di altre applicazioni come WeChat, che in Cina è già utilizzata ampiamente per inviare e ricevere denaro (e persino pagare le bollette). Ma quel che possiamo immaginare è che tramite un messaggio avremo la possibilità di visualizzare i soldi inviati o ricevuti e lo scambio di denaro avverrà con la rapidità con cui mandiamo normalmente immagini, video e foto animate. Semplicemente, accanto alle voci del tasto “+” avremo l’opzione WhatsApp Pay anche se, per il momento, la data di debutto in Europa è ancora sconosciuta.
Peccato che a pochissimi giorni dal lancio, proprio a inizio di questa settimana, la banca centrale brasiliana abbia già sospeso il sistema appena lanciato da WhatsApp. L’istituto ha tra l’altro imposto a Visa e a Mastercard di interrompere i pagamenti e i trasferimenti tramite la piattaforma. E se Visa e Mastercard non rispettano l’ordine, saranno soggette a multe e sanzioni amministrative. Secondo Reuters, la banca centrale ha giustificato la propria decisione dichiarando in una nota che la distribuzione del servizio, senza analisi preliminari da parte dell’autorità monetaria, potrebbe danneggiare il sistema dei pagamenti brasiliano in termini di concorrenza, efficienza e riservatezza dei dati.