Dieci milioni di utenti in poche ore: Threads fa già parlare di sé
Lanciato. Con successo, verrebbe da dire, visto che in poche ore – secondo quanto dichiarato da Mark Zuckerberg – ha raggiunto i dieci milioni di iscritti. Eccolo, il rivale di Twitter. Il social che, a detta di esperti e analisti, potrebbe (dovrebbe) attirare i tanti, troppi utenti scontenti della gestione sempre più caotica e divisiva dei cinguettii da parte di Elon Musk.
La sfida, insomma, è lanciata. A colpi di 500 caratteri, quelli consentiti da Threads che, sulle prime, ha più di una somiglianza con la piattaforma del citato Musk. Zuckerberg, in precedenza, aveva tuttavia dichiarato che la chiave del successo della sua nuova creatura sarà racchiusa in un aggettivo: amichevole. Scatenando, subito, la reazione del patron di Twitter: «È infinitamente preferibile essere attaccati da sconosciuti su Twitter, piuttosto che indulgere nella falsa felicità di nascondere il dolore di Instagram».
Più grande di Twitter?
Detto delle schermaglie, Zuckerberg è convinto che, alla lunga, Threads diventerà più grande di Twitter: «Ci vorrà un po' di tempo, ma credo che arriveremo a un'app per le conversazioni pubbliche con oltre un miliardo di persone». E ancora: «Twitter ha avuto l'opportunità di farlo, ma non ci è riuscito. Speriamo di riuscirci».
La concorrenza, dal canto suo, ha criticato la quantità di dati sensibili che la nuova applicazione potrebbe utilizzare. Secondo l'App Store di Apple, come riferisce la BBC, Threads potrebbe accedere a informazioni sanitarie, finanziarie e di navigazione dei suoi utenti.
Threads è stato lanciato in oltre cento Paesi, fra cui il Regno Unito, ma non ancora nell'Unione Europea e in Svizzera a causa di problemi normativi. Meta, dal canto suo, ha spiegato che questa è una versione iniziale e che nuove funzioni verranno aggiunte cammin facendo. Fra queste, la possibilità di interagire con utenti di altri social, come Mastodon. «La nostra visione con Threads è quella di prendere ciò che fa Instagram ed espanderlo al testo» ha dichiarato l'azienda prima del suo lancio.
Nonostante Threads sia un'app indipendente, gli utenti vi accedono utilizzando un account Instagram. Il nome utente di Instagram viene dunque mantenuto, sebbene vi sia un'opzione per personalizzare il profilo specificamente per Threads.
Gli utenti potranno anche scegliere di seguire gli stessi account che seguono su Instagram, ha aggiunto Meta.
L'ironia di Musk
Threads, dunque, è la chiave (o una delle chiavi) di rilancio per Meta, confrontata negli anni a molte, moltissime critiche per come ha gestito il suo business. Dalle rivelazioni dell'informatrice Frances Haugen, secondo cui l'azienda anteponeva i profitti alla sicurezza, allo scandalo Cambridge Analytica, la società di consulenza politica britannica cui fu consentito l'accesso ai dati personali degli utenti di Facebook. Musk, lunedì, con una certa ironia ha dichiarato: «Grazie al cielo sono gestiti in modo così sano».
Come avevamo scritto, rispetto a tentativi più o meno falliti di rivaleggiare con Twitter – non solo Mastodon, ma anche Bluesky di Jack Dorsey – Threads è partito con un vantaggio significativo: può appoggiarsi sulla base di utenti di Instagram.
Come funziona Threads?
D'accordo, ma al di là dei 500 caratteri come funziona, concretamente, questo benedetto Threads? La complementarità con Instagram è data (anche) dal fatto che i post di Threads possono essere condivisi su Instagram e viceversa. Di più, possono contenere link, foto e video della durata massima di cinque minuti. Oggi, mercoledì, alcuni utenti hanno già lamentato problemi nel caricamento delle immagini. Tipico.
Nella schermata iniziale, gli utenti vedono un feed di post che Meta ha ribattezzato thread: vi si trovano i pensieri degli utenti seguiti e contenuti consigliati. Non solo, gli utenti possono pure controllare chi può menzionarli e filtrare le risposte ai post attraverso parole specifiche. È pure possibile seguire, bloccare, limitare o segnalare altri profili: tutti gli account che gli utenti bloccano su Instagram vengono automaticamente bloccati su Threads.
Sebbene Meta abbia sottolineato e sottolinei i legami con Instagram, la copertura mediatica si è concentrata sulla sua somiglianza con Twitter, con alcuni investitori che hanno descritto l'app come un «Twitter killer».
Quando in Europa?
Dall'altra parte, Elon Musk recentemente ha limitato il numero di tweet che gli utenti non abbonati possono visualizzare sulla piattaforma. Ufficialmente per motivi di sicurezza, in realtà – sostengono in molti – per spingere sempre più persone a sottoscrivere un abbonamento a Twitter Blue.
Da quando il discusso e divisivo Musk ha assunto il controllo del social, molti utenti hanno pubblicamente espresso la loro insoddisfazione nei confronti della piattaforma e del modo, sempre più cervellotico, in cui è gestita. Dall'arrivo di Musk, in effetti, su Twitter hanno cominciato a circolare con maggior forza disinformazione, notizie false, cinguettii razzisti e via discorrendo. La moderazione? Poca, se non addirittura assente.
La rivalità fra i due social, di fatto, è la continuazione della rivalità fra i due pesi massimi di Big Tech. Non a caso, il mese scorso Musk e Zuckerberg si sono accordati per un vero e proprio combattimento. I primi post di Zuckerberg su Threads, forse per solleticare ulteriormente Musk, menzionavano il suo interesse per le arti marziali miste.
Threads, dunque, è realtà in cento Paesi. Non è ancora disponibile nell'Unione Europea, e in Svizzera, a causa dell'incertezza normativa. L'azienda, chiarisce il Post, deve ancora risolvere alcune questioni relative all’utilizzo dei dati personali da parte di Threads per attenersi alle normative europee in materia e, in particolare, nell'ambito del Digital Markets Act.