Starlink di Elon Musk strizza l'occhio all'Iran
Internet. Per tutti. Ovunque. È la missione programmatica di Starlink, costola di SpaceX che tanto ha giovato, ad esempio, all’Ucraina in questi terribili mesi segnati dal conflitto. Per chi si fosse perso le ultime puntate, siamo in pieno universo Elon Musk. Ora, la creatura dell’eccentrico miliardario sembrerebbe voler sfidare l’ordine geopolitico mondiale. Come? Offrendo i servizi di Starlink – banalmente: un accesso al web via satellite – in un Paese scomodo, diciamo così, come l’Iran.
Ad annunciarlo, rispondendo a un cinguettio, è stato proprio Elon Musk. Nulla di strano, per certi versi, proprio perché la missione di Starlink è quella di garantire l’accesso alla rete da zone remote del pianeta (dove l’Internet «classico» è spesso una chimera) o, come l’Iran, politicamente complicate. Musk, nei primissimi giorni di guerra, si era mosso per offrire i servigi della sua creatura all’Ucraina e, in particolare, all’esercito di Kiev, desideroso di mantenere comunicazioni solide e sicure, al riparo dai russi.
La promessa di Musk
Musk, al solito molto attivo su Twitter, in questi giorni si è beato del fatto che Starlink, ora, è accessibile da qualsiasi continente. Compresa l’Antartide. Il merito? Una rete di 42 mila satelliti in orbita. Quanto agli abbonamenti, i prezzi variano da regione a regione.
Dal 2019, leggiamo, SpaceX ha lanciato 3 mila satelliti Starlink. Con ritmi impressionanti, più o meno un lancio a settimana sfruttando la potenza del razzo Falcon 9.
L’accordo sul nucleare
Detto della risposta di Musk, accedere al mercato iraniano non sarà proprio una passeggiata di salute. Lo stesso Musk, nel suo tweet, ha spiegato che Starlink chiederà di essere esentata dalle attuali sanzioni imposte contro Teheran. L’economia iraniana, infatti, deve sottostare a un durissimo regime di restrizioni varato da Washington durante l’era Trump. L’allora presidente degli Stati Uniti, beh, ruppe l’accordo del 2015 firmato da Obama riguardante le attività nucleari del Paese: secondo l’accordo, l’Iran avrebbe rinunciato a parte di quelle attività in cambio di una normalizzazione dei rapporti con l’Occidente e il resto del mondo.
Le sanzioni
Biden, dal canto suo, si è detto favorevole a ridiscutere quell’accordo, tuttavia le relazioni fra Washington e Teheran fanno pochi, anzi zero, progressi. Il clima, insomma, rimane tesissimo. A ben vedere, lo è da oltre quarant’anni e più precisamente dalla rivoluzione islamica del 1979.
Non a caso, l’America ha azionato nuove sanzioni contro l’Iran all’inizio di settembre in risposta alle consegne di droni militari alla Russia. La vicinanza di Teheran con Mosca e, allargando il campo, Pechino non è un mistero. È stata sbandierata senza troppi problemi. Detto ciò, il fatto che una società americana possa entrare nel mercato degli accessi a Internet, in Iran, potrebbe rivelarsi un’arma geopolitica interessante. Staremo a vedere.