Toyota è multienergetica e punta molto sull’idrogeno
Parigi – Un approccio multienergetico per arrivare gradualmente entro il 2035 alle emissioni zero: Toyota ha definito da tempo la sua strategia per ridurre notevolmente ed eliminare le emissioni di CO2.
Lo slogan del grande costruttore giapponese “Carbon is the enemy, not any particular prowertrain” (“Il nemico è il CO2, non una particolare propulsione”) sta diventando progressivamente realtà. Le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Parigi hanno fatto da banco di prova per una serie di proposte concrete del marchio (che è stato uno dei grandi sponsor dell’evento parigino) nel settore della cosiddetta mobilità sostenibile con particolare attenzione all’impiego dell’idrogeno come fonte energetica pulita.
Negli ultimi anni, parallelamente all’elettrificazione dei veicoli, l'idrogeno è emerso come una delle alternative più promettenti ai combustibili fossili. In questo contesto, Toyota ha avuto un ruolo pionieristico nello sviluppo di veicoli a idrogeno con modelli come la Toyota Mirai.
Una prova concreta? Giunti a Parigi, alla Gare de Lyon, un tassista ci ha portato al villaggio olimpico con una Mirai. E abbiamo avuto conferma che nella Ville Lumière ci sono decine e decine di taxi con una propulsione a idrogeno. I veicoli a idrogeno sono alimentati da celle a combustibile, che convertono l'idrogeno in elettricità, emettendo solo vapore acqueo. A differenza delle batterie, che possono degradarsi nel tempo, l'idrogeno può essere immagazzinato per parecchio tempo. Inoltre, può essere prodotto da fonti rinnovabili, come l'energia solare e eolica.
Questa fonte energetica, oltre ad azzerare le emissioni di CO2, assicura un'autonomia paragonabile a quella dei veicoli con motori termici. La Mirai, per esempio, percorre circa 650 km con un pieno di idrogeno, rendendola competitiva rispetto ai veicoli tradizionali e ai veicoli elettrici a batteria. Toyota – è stato spiegato dai dirigenti del marchio - non si limita a produrre veicoli a idrogeno ma sta anche sviluppando le infrastrutture di rifornimento.
La visione globale di Toyota, "Mobilità per tutti”, illustrata a Parigi, vuole enfatizzare l'inclusività, riconoscendo che gli utenti hanno esigenze diverse. Indipendentemente dal luogo in cui vive, dalla situazione, dai livelli di reddito, stili di vita, o bisogni, ogni individuo – secondo il marchio - dovrebbe essere in grado di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2. Per raggiungere questo obiettivo, Toyota si impegna a fornire soluzioni di mobilità pratiche e sostenibili su misura rispetto alla situazione specifica di ciascun utente in vari Paesi. La sfida ambientale “Environmental Challenge 2050” è ora ben definita. “In Europa – hanno riferito i dirigenti - puntiamo ad essere completamente neutrali dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2040, dieci anni in anticipo rispetto all'obiettivo globale di Toyota”.
Sono state delineate tre tappe fondamentali con precisi piani di attuazione.
La prima: entro il 2030, tutte le strutture di Toyota, inclusi
uffici, strutture di ricerca e sviluppo, magazzini e impianti di produzione,
saranno a emissioni zero.
La seconda: entro il 2035, sarà offerta una gamma di prodotti
con una riduzione del 100% delle emissioni di CO2. Per chiudere: entro il 2040 sarà
raggiunta la piena neutralità carbonica nella logistica.
I conducenti possono contribuire alla riduzione delle emissioni attraverso varie opzioni nell'approccio multienergetico: utilizzando veicoli completamente elettrici, veicoli ibridi plug-in e ibridi elettrici; utilizzando tecnologie in evoluzione e diversificazione dei carburanti per motori termici.
Come si può effettivamente raggiungere le zero emissioni? Per affrontare il cambiamento climatico è necessario aumentare l’introduzione di nuove tecnologie. Poiché il costo della produzione di energia rinnovabile continua a diminuire, la trasmissione di energia esistente a infrastrutture e veicoli, nonché l’impiego di fonti di energia dotate di capacità di stoccaggio, assume un ruolo chiave nell'integrazione dell'elettrificazione diretta. Secondo le previsioni, in Europa l’idrogeno verde rappresenterà il 13-20% dell’energia totale entro il 2050. Si prevede di aprire una stazione di rifornimento ogni 200 km lungo gli assi principali e almeno una stazione nei centri urbani.
Sul circuito di Dreux, poco fuori Parigi, il costruttore ci ha permesso di provare una serie mezzi di trasporto, dalle vetture sportive, ai fuoristrada, fino ai veicoli concepiti per aiutare le persone con disabilità. Tutti mezzi dotati di propulsione elettrica, a idrogeno e a carburante ecologico: una gamma impressionante che comprende i modelli Mirai, C-HR, Prius, il prototipo pick-up Hilux, GR Yaris ibrido e a idrogeno, GR Supra e-fuel e Gazoo Racind W2RC utilizzata per la Parigi-Dakar. Sotto la guida o in pista con piloti professionisti, questi modelli hanno dimostrato una notevole versatilità e capacità anche in condizioni estreme. Ma non solo: l’idrogeno è stato utilizzato anche per alimentare un forno per la pizza e mantenere a bassa temperatura i gelati. Il futuro energetico pulito è già qui.