Val Bavona
Il percorso è affascinante non solo dal profilo naturalistico, ma anche per le testimonianze dell’intervento dell’uomo che ha saputo interpretare il territorio e convertire in alleati anche gli elementi naturali più ostili. Molto interessanti i cosiddetti «splüi», cioè le costruzioni sotto roccia, che hanno permesso di adattare la natura alle esigenze umane per creare rifugi, abitazioni e stalle. Sorprendente anche l’ingegnosità di trasformare la parte superiore di ingombranti macigni in piccoli orti al riparo dalla voracità delle capre.
L’itinerario, che percorre tutta la Bavona, può partire da Bignasco oppure da Cavergno. Lungo il percorso si incontrano diversi «splüi» e si attraversano boschi di castagno, considerato in passato l’albero della vita perché fondamentale per la sussistenza. A Foroglio, il villaggio più conosciuto della valle per la sua spettacolare cascata, alcune case con ampio loggiato e diverse torbe si stringono attorno alla chiesetta, che presenta un interessante altare del XVI secolo. Qui si trova anche l’ottimo Grotto Froda gestito da Martino Giovanettina, un intellettuale valmaggese, che propone piatti tipici della gastronomia ticinese.
Curioso il nucleo di Sonlerto dove le abitazioni, per non sottrarre terreno al pascolo, sono state costruite tra i macigni di una frana preistorica. Il grazioso oratorio di Gannariente, con pregiati affreschi del XVI secolo, da tempi immemorabili è meta di una processione storica che si svolge la prima domenica di maggio. Giunti a San Carlo, l'ultimo paese della Valle Bavona, che è anche punto di partenza della funivia che sale a Robiei sotto il ghiacciaio del Basodino, si può rientrare a Bignasco o a Cavergno in autopostale.