Svizzera

In Glacier Express da St. Moritz a Zermatt

L’itinerario consigliato, attraverso paesaggi montani incontaminati, inizia a Tirano in Valtellina, dove in treno con il Bernina Express si sale sul passo per poi scendere verso l’Engadina. Il Glacier Express porta poi a Zermatt in 8 ore di emozionante viaggio tra le Alpi senza cambi. A questa emozionante esperienza si possono naturalmente abbinare due brevi soggiorni a St. Moritz e a Zermatt, due tra le stazioni alpine più gettonate delle Alpi.
Giò Rezzonico
01.07.2015 12:00

Itinerario

(luglio 2015)

  • 1° giorno Locarno – Lugano – Tirano – St. Moritz
  • 2° giorno Engadina
  • 3° giorno St. Moritz – Zermatt
  • 4° giorno Zermatt
  • 5° giorno Zermatt – Locarno

 

Durata del viaggio: 5 giorni

Operatore turistico: Organizzato in proprio

  

   

 

 

In treno dalla ridente Valtellina a St. Moritz e quindi a Zermatt passando per il Bernina, l’Albula, l’Oberalp. Il tragitto, che porta dalle palme dei laghi di Lugano e di Como fino ai ghiacciai delle Alpi, è praticabile dal 1930 e offre una splendida panoramica degli aspetti più diversi della catena alpina. Con il Bernina Express, attraverso i magnifici e incontaminati paesaggi del Bernina (2253 metri), si raggiunge St. Moritz in poco più di 2 ore. Si prosegue quindi con il Glacier Express fino a Zermatt in altre 8 ore di treno. La tratta tra l’Alta Engadina, la valle di Landwasser e i ghiacciai del Vallese lascia senza fiato con le sue innumerevoli vette panoramiche, con le gole del Reno, i laghi montani del Passo dell'Oberalp (2033 metri) e la splendida vista sui quattromila del Vallese, tra cui spicca per bellezza e imponenza il Cervino. Gran parte della tratta, grazie al connubio tra arte ingegneristica e bellezza della natura, dal 2008 è stata inserita nel patrimonio mondiale dell’Unesco. La ferrovia che porta da Tirano a Zermatt conta oltre 500 ponti e 150 gallerie e si inserisce armoniosamente nel paesaggio montano. Oltre 200 mila turisti viaggiano, d’inverno come d’estate, ogni anno su questi treni che sono tra i più famosi al mondo. Un’audio guida in molteplici lingue accompagna durante il tragitto i turisti, che sul Glacier Express possono anche gustare piatti tipici dei cantoni Grigioni e Vallese.

 

Da Lugano a St. Moritz

L’esperienza inizia da Lugano, dove un rosso Bernina Express Bus, che parte il mattino, in tre ore porta a Tirano in Valtellina. Raccomandiamo a chi organizza il viaggio in proprio di non limitarsi ad acquistare i biglietti del bus e dei treni, ma anche di prenotare i posti, per evitare cattive sorprese. Da Lugano si costeggia il Ceresio fino a Porlezza e in seguito la costa nord-ovest del Lago di Como, passando per Menaggio, Dongo e Gravedona. Giunti a Sorico si imbocca la Valtellina, che si estende ad ampio arco attorno alle montagne dei Grigioni, ed è famosa soprattutto per i suoi vini, la vegetazione mediterranea ed i pittoreschi villaggi.

A Tirano, che rivestì in passato un importante ruolo storico grazie alla sua posizione strategica tra nord e sud, termina il tragitto in bus ed inizia quello in treno di 122 chilometri che ci porta a St. Moritz, passando per il passo del Bernina a quota 2253 metri.

Pochi chilometri dopo Tirano si entra in territorio elvetico ed il treno sale lungo il famoso viadotto elicoidale di Brusio. Siccome il Bernina Express non usa il sistema a cremagliera, il percorso si avvolge a spirale verso l’alto allungando artificialmente il tragitto per consentire alla linea ferroviaria di superare il dislivello. Si raggiunge quindi Poschiavo con i suoi sontuosi palazzi in stile rinascimentale, costruiti dai poschiavini emigrati che fecero fortuna all’estero. Il treno prosegue la sua salita verso l’Ospizio Bernina, passando attraverso lo splendido paesaggio montano dell’Alpe Grüm, da cui si scorge il ghiacciaio del Palü con l’omonimo lago. La vetta del Bernina, che ospita la stazione a più alta quota della Ferrovia Retica (2253 metri), costituisce un confine linguistico (a nord si parla tedesco e romancio, a sud italiano) e uno spartiacque per i fiumi (quelli che scorrono a sud si gettano nell’Adriatico attraverso il Po, quelli a nord si riversano nel Mar Nero attraverso il Danubio). Lungo la discesa che porta a St. Moritz, che grazie a un ambiente cosmopolita ed a un paesaggio senza eguali è una delle mete di vacanza più rinomate al mondo, si passa per la celebre località turistica di Pontresina.

 

Due proposte a St. Moritz

Se decidere di soggiornare almeno un giorno a St. Moritz, vi propongo due esperienze: una artistico-culturale e una passeggiata nello splendido e armonioso paesaggio con laghetti incastonati all’interno di una meravigliosa corona di vette alpine. Iniziamo da quest’ultima. Da Sils Maria, con la funivia, si sale fino a Furtschellas a quota 2313, dove inizia il sentiero «Via dell'Acqua», che permette di scoprire sei piccoli laghi alpini molto diversi tra loro. Dall’arrivo della funivia si prosegue in direzione Alp Munt, fino a quando non si trova un cartello che indica la «via dei laghetti». Il primo incontro è il «Lejin Cristal», caratterizzato dai cristalli color verdi, dovuti alle cloriti, prodotte in natura come alterazione delle rocce eruttive. Si sale quindi fino a 2600 per giungere al «Lejin Magnetit», con tracce di magnetite, che dovrebbe stimolare la vitalità e la forza. Il terzo incontro è con il «Lejin Malachit», dal color verde intenso. Dal lago verde si passa, con un po’ di fantasia, a quello rosa («Lejin Rhodonit»). Il lago successivo di questo singolare cammino minerale è il più piccolo dei sei, il «Lejin Schaglia», che deve il suo nome all’ardesia, che colora le acque di argento e di ruggine. L’itinerario si conclude con il verde «Lejin Epidot», caratterizzato dall’epidoto, un minerale che si dice sia in grado di stimolare il sistema immunitario e di avere effetti rigeneranti sul fegato.

Gli amanti dell’arte non manchino invece di visitare lo splendido museo dedicato all’opera di Giovanni Segantini (1858-1899), il pittore ottocentesco che come nessun altro ha saputo interpretare la meraviglia del paesaggio engadinese.

 

Da St. Moritz a Zermatt

Da St. Moritz ogni mattina partono alcuni treni che portano a Zermatt, coprendo i 291 chilometri del percorso (con 291 ponti e 91 gallerie) in circa 8 ore senza cambio: da qui la scherzosa definizione di «treno rapido più lento del mondo». 

Lasciata St. Moritz il Glacier Express, dopo aver attraversato Celerina e Samedan, offre subito uno dei tratti più spettacolari di tutto il percorso dirigendosi verso l’Albula: 6 alti viadotti, 3 gallerie elicoidali e 2 a tornanti consentono di superare gli oltre 400 metri di dislivello fra Preda e Bergün, che si può ammirare da tre diverse angolature. Dopo il tunnel dell’Albula, viaggiando in direzione di Coira, appena superato Filisur si incontra uno dei simboli del Glacier Express, il viadotto Landwasser con i suoi imponenti 5 pilastri in muratura. Fu costruito nel 1902 con un progetto rivoluzionario, che fece epoca. Prima di raggiungere Coira si attraversa il Domleschg, una regione ricca di fortezze e castelli e Reichenau, dove il ramo del Reno posteriore si riversa in quello anteriore. I quasi 5 mila anni di storia fanno di Coira, capitale dei Grigioni, la più antica città svizzera, con un pittoresco centro urbano ricco di piazze e stradine tortuose che invitano al passeggio. Ma il nostro treno riparte subito in direzione delle Gole del Reno, note anche come il «Grand Canyon della Svizzera». Durante l’ultima glaciazione il franamento di una montagna nei pressi della nota località sciistica di Flims ha dato vita a questo straordinario paesaggio, che, a parte la costruzione della ferrovia, è rimasto intatto per millenni. Dopo 15 chilometri di gole la valle si allarga nella Surselva, dove nel villaggio di Trun il 16 marzo 1424 davanti alla cappella presso la stazione venne rinnovata la «Lega Grigia» - da cui in seguito nacque il Canton Grigioni – creata per combattere contro la repressione della nobiltà. In pochi minuti si giunge a Disentis, dominata dall’imponenza del suo monastero. La più antica abbazia benedettina della Svizzera e la sua chiesa dal doppio campanile risalgono alla fine del Seicento. 

In questa località la Rhätische Bahn (RhB), su cui abbiamo viaggiato finora, incontra la linea della Matterhorn-Gotthard-Bahn (MGB). Grazie al cambio di locomotiva il treno non è più solo ad aderenza, ma nei tratti più ripidi può usufruire anche di una meccanica di propulsione a ruota dentata che ingrana nella cremagliera montata fra le rotaie. Grazie a questa tecnica il convoglio sale, attraverso un paesaggio incantevole, sull’Oberalp a quota 2033 metri. Dopo aver costeggiato il grazioso laghetto, si entra nel Canton Uri e si inizia la ripida discesa verso Andermatt, la cittadina fondata dai Walser nel XII secolo ed oggi sede dell’importante progetto insediativo «Andermatt Swiss Alps», che prevede la costruzione di 6 alberghi, quasi 500 appartamenti di vacanza, 25 chalet, nonché strutture congressuali, piscina coperta e campo da golf. 

Il Glacier Express prosegue lungo la Reuss attraversando un ridente altipiano circondato da un’impressionante corona di montagne prima di inforcare la galleria del Furka per raggiungere il Vallese e percorrere la verdissima Valle di Goms con le case e i fienili color marrone scuro in una conca circondata da vette imponenti. Lungo la valle si attraversano tipici villaggi vallesani, dove il tempo sembra essersi fermato. Si giunge quindi a Briga e si percorre la Valle del Rodano fino a Visp. Qui la ferrovia si inerpica lungo la Mattertal fino a Zermatt. Questa tratta, progettata con grande lungimiranza a fine Ottocento, dopo la prima ascensione della vetta (1865), e inaugurata nel 1891, permise a Zermatt di trasformarsi da sperduto villaggio di montagna in rinomata meta turistica, cambiando radicalmente la vita e il futuro dei suoi abitanti. 

Zermatt è un tipico villaggio di montagna, che deve la sua celebrità alla presenza di una delle più belle cime al mondo: la piramide di roccia del Cervino. Per ammirarlo al meglio bisogna salire in treno fino al Gornergrat, che si trova dirimpetto. Molto interessante anche la visita al Museo del Cervino, che cerca di stabilire la verità sulla tragedia legata alla prima ascensione della montagna 151 anni fa e presenta la vita nella valle agli albori del turismo a fine Ottocento.

 

 

Per saperne di più

  • Svizzera, La Guida Verde Michelin, Milano 2008
  • Svizzera, Touring Club Italiano (Guida Verde), Milano 2006
  • Suisse, Les Guides Bleus, Paris 1977
  • Svizzera, Lonely Planet, Torino 2003
  • Svizzera, DeAgostini-Baedeker, Novara 2003
  • Luca Merisio, Engadina – Le più belle passeggiate, Sondrio 2005

 

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