La città del presidente Obama
Itinerario
(giugno/luglio 2016)
- 1° giorno Zurigo - Philadelphia
- 2° giorno Philadelphia - New Orleans
- 3° giorno New Orleans
- 4° giorno New Orleans - Natchez (330 km - 4 h)
- 5° giorno Natchez
- 6° giorno Natchez - Nashville per la Natchez Trace PKWY (800 km - 9 h)
- 7° giorno Nashville - Hodgenville - Bardstown - Lexington (350 km - 4 h)
- 8° giorno Lexington - Frankfort - Louisville (130 km - 2 h)
- 9° giorno Louisville - Chicago (500 km - 5 h)
- 10° giorno Chicago
- 11° giorno Chicago
- 12° giorno Chicago
- 13° giorno Chicago
- 14° giorno Chicago
- 15° giorno Chicago - Zurigo
Durata del viaggio: 15 giorni
Operatore turistico: Organizzato in proprio
«Yes, we can». Ricordate lo slogan con cui Barack Obama ha vinto le elezioni presidenziali americane nel 2008? Ebbene questo potrebbe essere anche il simbolo della sua Chicago. Una città intelligente, dinamica, aperta, partecipativa. Un esempio sopra tutti può spiegare e giustificare questi aggettivi. Nel 1871 un terribile incendio devastò il centro città: andò distrutto il 70 per cento delle costruzioni, che erano in legno. La forza propositiva di questa metropoli l’aiutò a rinascere in tempi brevi: in un solo anno vennero costruiti 10 mila nuovi edifici e nel giro di poco tempo la popolazione era raddoppiata. Nel 1893, poco più di vent’anni dopo la terribile catastrofe, venne organizzata l’Esposizione Universale Colombiana per dimostrare al mondo che Chicago era risorta. Con sfoggio di architettura neoclassica e di tecnologie moderne la manifestazione ebbe oltre 27 milioni di visitatori, che consacrarono la città a livello internazionale. Il talento di un gruppo di giovani architetti creò la Chicago School of Architecture. Una scuola di grande importanza per l’architettura moderna. Fu infatti in questa città che negli anni Ottanta dell’Ottocento sorse il primo grattacielo, stimolato dalla ricerca di nuovi spazi che si potevano trovare solo costruendo in altezza. I primi edifici avevano ancora una struttura tradizionale, retta da spesse pareti alla base che ne reggevano il peso, fino a quando nel 1884 l’architetto William Le Baron Jenney elaborò la nuova tecnologia dello scheletro in acciaio a cui venivano ancorate le pareti interne. Tecnologia che in seguito si perfezionò ulteriormente per meglio radicare gli edifici nel terreno paludoso e per ridurre gli effetti dei venti. Sì, perché Chicago viene anche definita «la città del vento». I progressi nella progettazione di ascensori più efficienti permisero sempre più ai grattacieli di crescere in altezza. Nel Monadnock Building si può vedere nello stesso edificio una parte in muratura del 1891 e la rivoluzionaria struttura con scheletro in acciaio di due anni dopo. Una passeggiata nel centro di Chicago permette di ammirare molti esempi che illustrano lo sviluppo dei grattacieli da fine Ottocento ai giorni nostri. Come affermava la famosa attrice Sarah Bernhardt a Chicago si può tastare «il polso dell’America». Spesso viene chiamata la seconda, pensando alla rivale New York come alla prima. Ma tra le due città, entrambe estremamente affascinanti, esiste a mio parere una diversità: Chicago è profondamente americana, mentre la metropoli della grande mela è universale
Una settimana in città
Per visitare Chicago è necessaria almeno una settimana. La città è ricca di spazi verdi soprattutto lungo le rive del Michigan, quinto bacino d’acqua al mondo, che assomiglia più al mare che ai nostri laghi. Tra una visita e l’altra ci si può sempre rilassare in uno degli ampi parchi senza sentirsi oppressi dal caos del centro urbano, ricco comunque di arterie molto ampie che rendono piacevole anche passeggiare in città. Un’altra caratteristica di Chicago è la ricchezza di musei con concezione moderna (purtroppo ancora rari in Europa), che trasformano spesso la visita in un’esperienza interattiva.
Si consiglia di scegliere un albergo sulla parte nord della Michigan Avenue, lungo il cosiddetto Magnificent Mile, che consente di effettuare tutte le visite a piedi, ricorrendo raramente all’uso dei taxi che hanno per altro costi molto ragionevoli. Acquistando il «Go Chicago Pass» si accede a musei, talvolta evitando le code, alle crociere, ai bus turistici e alle visite guidate.
Un tuffo nella storia
La nostra visita inizia dal Chicago History Museum, che si trova a nord della città. Prima di entrare nel vivo dell’argomento offrendo un’accurata ricostruzione della storia cittadina, questo museo propone un’interessante riflessione critica sul valore della libertà. Un’altra dimostrazione di come questa città desideri mostrarsi quale modello di apertura e democrazia. Il tema viene affrontato toccando i momenti cruciali della storia americana: le lotte sindacali, quelle per i diritti civili e per il suffragio alle donne, per la libertà delle comunità indiane, contro la schiavitù, contro la repressione durante la seconda guerra mondiale nei confronti dei cittadini americani di origine giapponese.
Il museo ripercorre quindi le tappe salienti di una storia quasi bicentenaria, che iniziò nel 1837 quando Chicago ottenne lo statuto di città e contava 4 mila abitanti. Lo sviluppo nell’Ottocento era legato ai trasporti, sia via fiume, che collegavano il centro degli Stati Uniti al Mississippi, sia ferroviari: nel 1860 Chicago era diventato il più importante snodo al mondo. Fu soprattutto grazie alle vie di collegamento che la città divenne un crogiolo di idee innovative, che le permisero di risollevarsi dopo il terribile incendio del 1871.
Il percorso museale si conclude con un altro inno alla libertà rappresentato dai discorsi di uno dei padri dell’America: il presidente Abramo Lincoln, l’uomo a cui si deve l’abolizione della schiavitù e la creazione di uno stato moderno fondato sulla libertà e sulle pari opportunità: utopie purtroppo non sempre rispettate.
Il Chicago History Museum si trova ai bordi dell’amplissimo Lincoln Park, che ospita lo zoo, diverse spiagge lacustri e confina con un animato quartiere della città, dove ha sede lo stadio di baseball degli amatissimi Chicago Cubs. Dopo la visita al museo e un momento di rilassamento nel parco, la nostra giornata prosegue con una passeggiata lungo l’ampio e frequentatissimo Magnificent Mile, la parte nord di Michigan Avenue, elegante mecca dello shopping, su cui si affaccia il John Hancock Center, uno dei grattacieli più rinomati della metropoli, da cui si gode una vista imperdibile. All’ultimo piano un ottimo ristorante abbina panorama e gastronomia.
A piedi raggiungiamo poi Navy Pier, l’animato molo sul lago, che attira folle di visitatori, a cui offre una miriade di negozi e ristorantini (soprattutto fast food: siamo negli Stati Uniti…) e la famosissima ruota panoramica alta 45 metri. Se avete fortuna, al tramonto dal Navy Pier, potete ammirare lo splendido skyline di Chicago che colora la città di rosso.
Un viaggio nell’architettura
Una seconda giornata la consacriamo esclusivamente a una delle più pregevoli e raffinate composizioni di architettura moderna del pianeta: il centro di Chicago, che, come abbiamo scritto sopra, ha visto nascere i primi grattacieli al mondo.
La Chicago Architecture Foundation (224 South Michigan Avenue) organizza interessanti escursioni a piedi (circa 2 ore) e una suggestiva crociera (circa 90 minuti) lungo i canali che attraversano la città. Due proposte per ammirare e capire l’evoluzione architettonica e tecnica dei grattacieli a partire dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Durante il trasferimento tra la sede della Chicago Architecture Foundation e l’imbarco per la crociera si attraversa il Millennium Park, un’altra dimostrazione del dinamismo di questa città. Fino a non molti anni fa su quest’area, che gode di un'interessante posizione centrale, sorgeva un brutto caseggiato. Con un ambizioso progetto da 500 milioni di dollari questo luogo è stato trasformato in uno dei maggiori centri di attrazione cittadina. Si tratta di uno straordinario complesso di centri d’interesse, una sorta di galleria d’arte all’aperto. Ospita uno splendido auditorium, opera di Frank Gehry, dove in estate si tengono concerti a ingresso libero; una fontana di Jaume Plensa alta 15 metri e costituita da due torri di mattoni in vetro, da cui sgorgano cascate sotto le quali nelle calde giornate si rinfrescano grandi e piccini; la goccia d’acqua più pesante al mondo (110 tonnellate); la scultura in argento liscio di Anish Kapoor, dove i turisti si fotografano specchiati e deformati; la passerella sopraelevata, design di Gehry, che collega il centro città alla riva del lago, da cui si gode una splendida vista sullo skyline cittadino.
Sono musei? No, experience!
Alcune giornate a Chicago vanno consacrate alla visita dei principali musei della città, che si trasformano in vere e proprie «experience», a seconda degli interessi personali.
Iniziamo dall’Art Institute of Chicago, uno dei principali musei al mondo. Come al Louvre di Parigi o al Metropolitan di New York è necessario operare delle scelte se si ha una sola giornata a disposizione. E allora vale certamente la pena di iniziare dalle sale dedicate ai pittori impressionisti. Qui si trova infatti la principale collezione al mondo dopo quella del Musée d'Orsay di Parigi. Come mai? Come si sa, i pittori impressionisti erano fortemente osteggiati in Francia e molti sono morti in miseria. I loro mercanti, trovando difficoltà a vendere le opere nel vecchio continente, si rivolsero così oltre oceano, dove ebbero maggiore fortuna. La collezione delle opere di Monet dell’Art Institute è eccezionale. Ma questo museo propone anche capolavori di Caillebotte, Seurat, Degas, Gauguin, Matisse, Renoir, Manet e Van Gogh (un’intera sala con una decina di tele è dedicata a quest’ultimo). Molto interessante anche la collezione degli artisti americani influenzati dagli impressionisti.
Un altro museo dove si potrebbero trascorrere giornate intere è il Field Museum of Natural History, che conta ben 36 mila metri quadrati di sale espositive. Non ci si lasci scoraggiare da queste dimensioni e non si manchi di rendere visita a Sue, il più completo scheletro (perfettamente conservato) di Tyrannosaurus rinvenuto finora. È stato ritrovato nel Sud Dakota, è vissuto tra i 67 e i 65 milioni di anni fa, è lungo 12,8 metri, alto 4 e si pensa che pesasse 7 tonnellate. Interessante anche l’esposizione «Evolving Planet», che narra la vita sulla terra dall’epoca prima dei dinosauri fino all’era glaciale.
Dopo una passeggiata nel Grant Park, gli appassionati di astronomia non possono rinunciare a visitare nelle vicinanze l’Adler Planetarium, il più vecchio planetario dell’emisfero occidentale. Anche i non esperti in materia rimangono affascinati dagli «sky shows», spettacoli che si tengono sotto la cupola originale del planetario o in uno dei teatri con il soffitto a volta dove vengono proposte visioni in 3D. Prima di lasciare il Planetarium vale la pena fermarsi a contemplare non più il cielo, ma lo skyline cittadino, che da qui propone una delle sue migliori prospettive.
Altre esperienze imperdibili si possono vivere al Museum of Science and Industry, dove si ammirano un sottomarino tedesco della seconda guerra mondiale, alcune navicelle spaziali del programma americano di conquista dello spazio, il primo treno veloce al mondo e dove si può partecipare a «experiences» come la visita di una miniera di carbone, che è stata completamente ricostruita con tanto di cunicoli e di trenini-carrelli che trasportano i visitatori.
Da non perdere
Una giornata meno impegnativa può essere dedicata alla visita dello Shedd Aquarium e della Willis Tower. L’acquario coperto più grande al mondo possiede 250 mila animali acquatici di 2000 specie. Anche qui, come nei principali musei, vengono organizzati diversi show durante la giornata, come il pasto degli squali o il suggestivo spettacolo dei delfini e delle orche.
Non si può infine lasciare Chicago senza essere saliti sulla famosa Sears Tower, oggi Willis Tower, uno dei grattacieli più alti al mondo. Bisogna prendersi il tempo necessario perché le code possono essere molto lunghe, ma la spettacolare vista da quota 441 metri di altezza ripaga ampiamente dell’attesa.
Per saperne di più
- Usa Est, La guida verde Michelin, Milano 2009
- Stati Uniti centrali, The Rough Guide, Milano 2009
- Stati Uniti orientali, Lonely Planet, Torino 2012
- Chicago, Lonely Planet, Torino 2014
- T. Harry Williams, La guerra civile americana, in Storia del mondo contemporaneo Vol. X, Milano 1982