Verso l’Austria attraverso la Baviera
Itinerario
(luglio 2001)
- 1° giorno Ticino - Basilea - Strasburgo (395 km)
- 2°giorno Strasburgo - Bad Wimpfen - Schwäbisch Hall - Rothenburg (300 km)
- 3° giorno Rothenburg - Ottobeuren - Linderhof - Monaco (400 km)
- 4° giorno Monaco
- 5° giorno Monaco - Salisburgo (100 km)
- 6° giorno Salisburgo - Wilhering - Hohenbrunn - Sankt Florian - Artstetten - Melk - Vienna (320 km)
- 7° giorno Vienna
- 8° giorno Vienna
- 9° giorno Vienna - Salisburgo - Innsbruck - Coira - Locarno (820 km)
Durata del viaggio: 9 giorni
Operatore turistico: Organizzato in proprio
In Baviera e in Austria con tappa in Alsazia. Come presentare queste due regioni piene di storia ai nostri due figli adolescenti, tentando di coinvolgerli? Prima di partire ho letto moltissimo, per riuscire a spiegare loro ciò che visitavamo. Ho cercato di proporre un percorso «spettacolare»: ogni giorno per un motivo diverso. Lo propongo come primo approccio a quella regione d'Europa, ad adolescenti e non. Una proposta che richiede una decina di giorni su un tragitto di circa 2500 chilometri, quasi tutti in autostrada.
Dall’Alsazia alla Baviera
La prima tappa è Strasburgo. Una città troppo bella per passarvi accanto senza fermarsi. La splendida cattedrale e i quartieri attorno ad essa sono suggestivi. Ma il tempo sembra essersi davvero fermato soprattutto nella Petite France, un tempo quartiere dei pescatori, dei conciatori e dei mugnai.
Il secondo giorno è dedicato alla Germania medievale. I bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno distrutto quasi tutti i centri storici, ma Bad Wimpfen e Rothenburg sono rimasti quasi intatti a testimoniare quanto doveva essere bello questo paese, prima che la follia di Hitler lo portasse alla distruzione. A Bad Wimpfen, residenza imperiale degli Hohenstaufen, sarà piacevole perdersi per le viuzze delimitate da case a graticcio colorate. Merita una sosta anche Schwäbisch Hall, nota già all'epoca dei Celti per le sue fonti saline.
Rothenburg è splendida, ma invasa dai turisti. Vale la pena di fermarsi a dormire, perché dopo le cinque di sera la maggior parte dei visitatori di giornata se ne va e avrete allora l'impressione di riappropriarvi di questa cittadina medievale fortificata e potrete passeggiare tranquillamente lungo le sue mura.
Se avete molto tempo, lasciata Rothenburg dirigetevi verso sud seguendo la Romantische Strasse. Se no, prendete l'autostrada fino a Ottobeuren (vicino a Memmingen), dove potrete visitare la chiesa abbaziale, una delle meraviglie del barocco tedesco. Dopo il concilio di Trento (1545-1563), per riconquistare i fedeli alla chiesa cattolica si cercò di stupire e di incantare. In questa chiesa l'ideale barocco dell'opera d'arte totale viene raggiunto in modo sorprendente: i confini tra architettura, scultura e pittura vengono superati, e la luce diventa elemento plastico. È impossibile non essere sedotti da tanta raffinata bellezza.
Risulta invece più impressionante in cartolina che dal vero il famoso castello di Neuschwanstein, costruito da Ludwig nella seconda metà dell'Ottocento e da lui abitato soltanto 170 giorni, prima di essere destituito, perché aveva mandato in malora le casse dello stato bavarese. Prima di visitarlo, non mancata di vedere il film «Ludwig» di Luchino Visconti. Vi aiuterà a guardare con occhi diversi quest'opera scenografica. Attenzione ai tempi di attesa per la visita. Cercate di arrivare sul posto al più tardi nelle primissime ore del pomeriggio, se non volete rimanere a bocca asciutta. A un'oretta di automobile potrete visitare un altro castello costruito da Ludwig: il più piccolo, ma più raffinato, Linderhof, con il suo splendido parco.
In serata, o il giorno seguente, potrete raggiungere Monaco. Una città animata e simpatica, ma ricostruita dopo la guerra, come tutte le città tedesche. Fu qui, nella Hofbräuhaus, che Hitler, nel 1919, fondò il partito nazional-socialista. La birreria è tuttora aperta e non vengono servite birre inferiori al litro. La residenza reale (Residenz), è una sorta di città nella città e dà l'impressione di una gabbia dorata: aiuta forse a capire la ribellione di Ludwig. Piacevole invece la residenza estiva di Nymphenburg.
Dalla Baviera all’Austria
Da Monaco, in un'oretta si raggiunge Salisburgo, patria di Mozart e capitale internazionale della musica classica. Se si pensa che Mozart morì dimenticato, infastidisce la commercializzazione nata attorno alla sua figura. Il piccolissimo centro storico con il castello, le chiese e le viuzze è davvero una chicca.
Circa 300 chilometri separano Vienna da Salisburgo. Sulla strada non potrete mancare di visitare tre meraviglie del barocco austriaco: Wilhering, Sankt Florian e Melk. Wilhering è considerato «uno degli esempi più straordinari del rococò, così come si è affermato nei paesi di lingua tedesca». La costruzione di Sankt Florian è dovuta in parte all'architetto Carlo Antonio Carlone, presentato come milanese sul luogo, ma probabilmente di origini ticinesi. Melk è la più celebre tra le tre abbazie, ma non necessariamente la più suggestiva.
Ed eccoci a Vienna. Una città dalla quale non si vorrebbe mai ripartire. Il suo centro storico racchiuso dal Ring, costruito nella seconda metà dell'Ottocento al posto delle fortificazioni, i suoi parchi, le sue meraviglie artistiche, le residenze imperiali, stanno lì a ricordare che per parecchi secoli in quei luoghi ha pulsato il cuore dell'Europa.
Per saperne di più
- Germania, Guida Michelin Verde, Milano 2008
- Germania, Rough Guides, Feltrinelli
- Austria, Guida Michelin Verde, Milano 2008
- Germania, Lonely Planet, Torino 2013
- Alsace, Le Guide Vert Michelin, Boulogne 2018