In Bhutan alla scoperta della felicità «green»

Si trova tra l’India e la Cina, incastonato nel cuore della catena montuosa dell’Himalaya. Un paesaggio incontaminato di un regno buddista dove la strategia economica non si basa sul Pil, il prodotto interno lordo, bensì sul FIL, la felicità interna lorda.
È il Bhutan il paese da visitare nel 2020. Almeno stando a Lonely Planet, che quest’anno lo ha posto in cima alla sua prestigiosa lista «Best in travel». Seguono l’Inghilterra (seconda), la Macedonia del nord (terza) e Aruba (quarta).
«Grazie alle sue foreste e i suoi paesaggi spettacolari – spiega la casa editrice australiana che diffonde guide turistiche in tutto il mondo - il Bhutan è il luogo perfetto per gli escursionisti o gli amanti della natura da esplorare. Inoltre è l’unico Paese al mondo privo di emissioni di carbonio e ciò lo rende particolarmente attrattivo nell’ambito del turismo responsabile».
Una politica ambientale all’avanguardia
Il Bhutan è all’avanguardia sul fronte della politica ambientale: entro quest’anno si è imposto di eliminare la totalità dei pesticidi dal mercato, trasformandosi così nella prima nazione biologica al 100% del mondo. Inoltre è l’unico Paese che può vantare valori negativi di carbonio. Grazie alle sue grandi foreste (il 72% della superficie nazionale), il Bhutan è in grado di assorbire anidride carbonica tre volte di più di quanta ne produca.
Non solo. Non avendo vissuto né la rivoluzione industriale, né le guerre mondiali, è una sorta di museo del mondo, passato di recente dal feudalesimo all’era digitale (seppur moderatamente). Oggi il 28% delle famiglie dispone di un televisore, l’11% di un telefono cellulare, e il 3% di un computer.
Come raggiungere il Bhutan
Il Bhutan non è per tutti: per limitare l’impatto del turismo sull’ambiente e sulla cultura, questo Paese ha fatto scelte restrittive ben precise. Infatti per visitarlo occorre prima scegliere un’agenzia di viaggio, poiché le visite individuali sono vietate. Inoltre occorre pagare un biglietto d’ingresso piuttosto caro: tra i 200 e i 250 dollari al giorno, a dipendenza della stagione.
Per richiedere il visto è necessario rivolgersi a un tour operator autorizzato (vedi sito Tourism Council of Bhutan). Inoltre occorre stabilire prima un itinerario e ingaggiare una guida. Una volta sbrigate le formalità burocratiche vi ritroverete in un mondo incantato chiuso agli stranieri fino al 1974.
Un paesaggio incontaminato
Il Bhutan è un paese il cui paesaggio ancora intatto è molto variegato: ci sono pianure subtropicali e ripide montagne (cime dell’Himalaya come il Jomolhari, alto 7326 m, sono una meta molto gettonata dagli amanti del trekking). Celebri sono i suoi monasteri, come quello di Paro Taktsang (conosciuto anche come Tana della tigre), un gioiello d’architettura costruito a strapiombo sul fianco di una montagna nella valle di Paro.
Quando visitare il Bhutan
La stagione migliore per visitare il paese va da metà ottobre a fine aprile, perché nel resto dell’anno il monsone porta abbondanti piogge.
In autunno si possono seguire diverse feste religiose del calendario buddista. Come i «Tshechu»: festival dove la popolazione locale si riunisce per assistere ai «cham», le spettacolari danze in cui gli interpreti indossano coloratissimi abiti e maschere in legno, cartapesta o bronzo.
Quattro curiosità da sapere

Paesaggi unici
Foreste di rododendri, pascoli di yak, specchi d’acqua fra le montagne innevate. La natura in Bhutan è protetta, perciô offre scenari mozzafiato. Un paese votato al benessere e all’armonia della sua gente tra corpo, mente e natura.

Turismo di massa bandito
Per visitare questa perla himalayana occorre pagare una tassa di 250 dollari al giorno. Una strategia ben precisa per evitare l’invasione in massa di turisti. Oltre alle visite culturali, il paese offre una vasta gamma di percorsi di trekking.

Jetsun Pema, la regina social
La regina Jetsun Pema, 30 anni, e il suo re Jigme Khesar Namgyel, 40 anni, sono il volto giovane della monarchia. La Kate Middleton d’Oriente, come viene chiamata Jetsun, è molto social: ha annunciato l’arrivo del loro figlio su Instagram.

Falli cacciaspiriti
Un’antica tradizione del Bhutan vuole che l’immagine del membro maschile allontani gli spiriti maligni. Perciò li si trovano un po’ ovunque: persino le insegne hanno la caratteristica forma, e i negozi espongono molti peni in legno.