Il video di uno stupro sui social? «Certo che c'è un problema»

All’alba di domenica 21 agosto, una donna di 55 anni di nazionalità ucraina ha subito una violenza sessuale in strada, a Piacenza, in pieno centro storico. Il suo aggressore sarebbbe un 27.enne originario della Guinea. A chiamare le forze dell’ordine è stato un residente, che ha sentito le grida d’aiuto provenire dalla strada e si è affacciato alla finestra. Lo stesso uomo ha ripreso la scena con il telefonino. Il video è stato inizialmente pubblicato, sfocando il volto sia della vittima sia dell’aggressore, dal quotidiano Il Messaggero, che poi lo ha rimosso, quindi su altri siti di notizie. Giorgia Meloni ha pubblicato a sua volta il video del Messaggero, con i volti oscurati. «Non si può rimanere in silenzio davanti a questo atroce episodio di violenza sessuale ai danni di una donna ucraina compiuto di giorno a Piacenza da un richiedente asilo», ha twittato la presidente di Fratelli d’Italia. Intanto, la vittima dello stupro è stata sentita dagli inquirenti nell'ambito dell'indagine. E, tra le altre cose, ha dichiarato: «Sono disperata, mi hanno riconosciuta da quel video». Tanto che la Procura di Piacenza ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per il reato di «diffusione senza consenso di materiale riproducente atti sessuali». Il reato ipotizzato è «divulgazione delle generalità o dell’immagine di persona offesa da atti di violenza sessuale». La procura dovrà anche accertare se è stato l’autore del video a diffonderlo oppure se l’abbia inviato a qualcuno che poi lo ha pubblicato. Sul web è scoppiata la polemica.
Per maggiori chiarimenti da un punto di vista sociale e politico abbiamo intervistato Paolo Crepet, psichiatra, sociologo, educatore, saggista e autore del recente libro Lezioni di sogni (Mondadori, 2022). È lui il protagonista della puntata del 26 agosto 2022 di CdTalk - L'ospite.