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«Ci vediamo in agosto»: l'ultimo incantesimo d'amore di Gabriel García Márquez

In questa puntata Dario Campione ci racconta l'inedito dello scrittore scomparso nel 2014, uscito in italiano da Mondadori
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Dario Campione
16.03.2024 06:00

C’è una regola, forse ineluttabile, nel mondo dell’arte poetica e letteraria: quando un autore importante lascia un’opera inedita alla morte, quel pezzo finirà per essere pubblicato, indipendentemente da qualsiasi volontà testamentaria o indicazione di sorta.

È quanto accaduto anche con Ci vediamo in agosto, l’ultimo inedito di Gabriel García Márquez uscito in italiano da Mondadori e, in contemporanea, in altri 30 Paesi, il 6 marzo scorso, il giorno in cui il Premio Nobel colombiano avrebbe compiuto 97 anni.

«Nessuno che avesse tenuto nel cassetto un romanzo di Gabriel García Márquez negli ultimi dieci anni sarebbe stato in grado di nasconderlo per sempre, per quanto l’autore dicesse in privato di averlo rinnegato - ha scritto Nadal Suau su El País - un tale atteggiamento», peraltro, sarebbe stato inconcepibile: «non importa se le ragioni per ignorare» la scelta «siano artistiche, sentimentali, strategiche: ogni testo ha bisogno di emergere una volta scritto, ed è bene che ci riesca, […] non perché tutto ciò che García Márquez ha fatto è stato magistrale, ma perché quando non lo è, almeno costituisce una fede in più della sua vocazione».

La decisione di editare il romanzo è stata presa dai figli dello scrittore, Rodrigo e Gonzalo, i quali hanno ripetuto nel prologo quanto già noto, ovvero che il padre aveva chiesto di non conservare il racconto. «Gabo ci lavorò lungo 25 anni, in maniera più concentrata dal 2003 fino alla fine del 2004 quando le sue condizioni peggiorarono sempre di più a causa dell’Alzheimer di cui soffriva. A quel tempo, sapevamo soltanto della sua sentenza finale: “Questo libro non funziona. Bisogna distruggerlo”. Non l’abbiamo distrutto, ma l’abbiamo messo da parte, nella speranza che il tempo decidesse cosa farne. Leggendolo ancora una volta, a quasi dieci anni dalla sua morte, abbiamo scoperto che aveva moltissimi meriti di cui poter usufruire». A partire dal fatto che avrebbe completato la trilogia «sull’amore in età matura» iniziata con Dell’amore e altri demoni e proseguita con Memoria delle mie puttane tristi, l’ultimo lavoro del quale lo scrittore autorizzò la pubblicazione ancora in vita.

Buon ascolto!