Come accadde che un frate dominicano del Trecento scoprisse l'America 150 anni prima di Cristoforo Colombo
Intorno al 1340, ovvero 150 anni prima che Cristoforo Colombo avvistasse le isole della baia di Fernandez, nella vecchia Europa mediterranea qualcuno sapeva già che, navigando verso occidente nell'oceano Atlantico, si sarebbe potuto approdare su altre rive che non fossero quelle gelide dell'Islanda e della Groenlandia; rive miti nel clima, abitabili, ricche di vegetazione e di frutti. L'America, allora, non c'era. Ma non per tutti. In un libro medievale in latino, la Cronica universalis, un frate domenicano vissuto a Milano tra il Duecento e il Trecento, Galvano Fiamma, scrisse infatti che a ovest della Groenlandia i naviganti avrebbero trovato «Marckalada», la terra dei boschi. È questa la più antica menzione del continente americano che sia mai stata trovata in documenti dell'area mediterranea. Una storia affascinante, quella del manoscritto medievale di Galvano Fiamma, che Paolo Chiesa, ordinario di filologia mediolatina all'Università Statale di Milano, ha riassunto in un avvincente e brillante saggio divulgativo pubblicato da Laterza. Marckalada. Quando l'America aveva un altro nome. Il libro che vi racconto in questa puntata di CentoParole.
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