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Ghetto, la storia di una parola che fa paura

In questa puntata Dario Campione ci racconta il libro dell'americano Daniel B. Schwartz «Ghetto. Storia di una parola» uscito nel 2019 per la Harvard University Press e ora tradotto dall'editore milanese Hoepli
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Dario Campione
27.01.2024 06:00

Ogni anno, con l’approssimarsi del 27 gennaio – anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta nel 1945 per mano dell’Armata rossa – in tutto il mondo si pubblicano centinaia di lavori e saggi il cui obiettivo è celebrare il Giorno della memoria, ricorrenza istituita nel novembre 2005 a New York dall’Assemblea generale dell’ONU per mai dimenticare la Shoah.

Tra i tanti libri degni di nota, ne ho scelto uno scritto dall’americano Daniel B. Schwartz: Ghetto. Storia di una parola, uscito nel 2019 per la Harvard University Press e adesso tradotto in italiano dall’editore milanese Hoepli. Come ricorda Adriano Prosperi nell’introduzione al volume, «l’esercizio primario dello studioso di storia dev’essere cogliere l’esatto significato delle parole che legge». E «ricostruire il viaggio» anche soltanto di una singola parola non è mai «una banale curiosità erudita». Soprattutto quando questa parola ha inciso con il fuoco la carne viva di milioni di persone innocenti.

Buon ascolto.