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Insultare fa bene alla salute, ma le parole possono essere pietre

Dario Campione ci racconta «Insultare gli altri» di Filippo Domaneschi
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Red. Online
23.09.2023 06:00

Dimmi come insulti e ti dirò chi sei. O ciò che pensi. Il linguaggio d'odio è ormai un fenomeno virale: sui social media, che si caratterizzano per il loro parossismo offensivo; nel dibattito politico, caratterizzato spesso non dal confronto di idee ma da un rimpallo accelerato di insolenze; e, ammettiamolo, anche nel parlato quotidiano di ciascuno di noi. Gli insulti rappresentano il lato oscuro del vocabolario. Sono deplorevoli ma ineluttabili. E in qualche occasione sono addirittura necessari.

«Nella sola lingua italiana, i vocaboli capaci di veicolare contenuti spregiativi e offensivi sono più di duemila». Filippo Domaneschi è professore associato di Linguistica all'Università di Genova e al vituperio, in tutte le sue forme verbali, ha dedicato un libro, Insultare gli altri, che ha le caratteristiche di un saggio scientifico ma si legge come un brillante pamphlet umoristico. È il libro che ci racconta oggi Dario Campione. Buon ascolto!

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