UnderCover

A proposito di cover e... film

Nella quinta puntata di «UnderCover» («Il podcast che parla della musica… degli altri!»), Michele Castiglioni e Dimitri Loringett, con la regia di Jenny Covelli, parlano dell’essenziale connubio tra musica e cinema (ma senza invasione di campo...)
Red. Online
29.10.2023 06:00

Diciamolo subito: in questa puntata di UnderCover non abbiamo «invaso» il regno incontrastato di Popcorn, il podcast dei colleghi cinefili Michele Montanari e Marcello Pelizzari. O forse sì? Be’, sarebbe illusorio pensare che la musica «rifatta» sia una forma d’arte (la quarta?) riservata esclusivamente all’ascolto che non possa accompagnare le immagini su grande schermo. Anzi. Pensiamo, per dirne una, al film blockbuster The Blues Brothers senza la colonna sonora (rigorosamente di cover)…  

In questa puntata però si portano alcuni esempi di pellicole, alcune poco conosciute, le cui colonne sonore hanno avuto successo più del film stesso. Come quello di Alan Parker The Commitments del 1991, che propone una rivisitazione di classici della tradizione soul-R&B suonati da una band (irlandese!) che di fatto è stata creata per il film (e che poi ha continuato a esistere, forte del grande successo della colonna sonora). Oppure Crossroads (1986), che vede protagonista Ralph Macchio (sì, proprio lui, quello di Karate Kid…) nei panni di un aspirante virtuoso della chitarra alla ricerca di un brano perduto del leggendario bluesman Robert Johnson. Il brano lo troverà, ma dovrà sfidare il diavolo, interpretato dal leggendario (e vero) virtuoso della sei corde Steve Vai.

A proposito dell’affascinante tema dell’anima venduta al diavolo per il rock, una breve deviazione nel discorso viene presa parlando di Tenacious D in the Pick of Destiny (2006), con Jack Black e Kyle Gass in un film pregno di attori e artisti famosi che fece flop al botteghino, ma che diede lustro al duo Black/Gass, alias Tenacious D, che sui palchi di mezzo mondo hanno continuato a esibirsi (con materiale proprio e cover di brani classic rock). Continuando ancora nella citata deviazione nell’ambito film/musica demenziale, non poteva mancare un accenno a This is Spinal Tap (1986) di Rob Reiner, un primo caso di «mockumentary» che, come per The Commitments, ha reso famoso una band che di fatto non esisteva prima (spoiler alert: pare sia previsto un sequel del film, Spinal Tap II, in uscita nella primavera 2024…).

Infine, la puntata chiude con un film più «serio» (e famoso), Moulin Rouge! (2001), con Nicole Kidman ed Ewan McGregor. La colonna sonora è un’eclettica giustapposizione di musica pop in un racconto ambientato in un cabaret parigino di inizio XX secolo. Per capirci, brani quali The Show Must Go On dei Queen arrangiato in formato operistico, oppure Nature Boy di Nat King Cole interpretato da David Bowie; e ancora Lady Marmalade di Labelle cantata dal peculiare quartetto composto da Christina Aguilera, Pink, Mýa e Lil' Kim; Roxanne dei Police in formato tango, e altri ancora. 

Il montaggio della puntata è curato, come sempre, da Jenny Covelli. Buon ascolto!

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