Quando Goebbels ordinò: «Bruciate i libri di Sandokan e del Corsaro nero»
Il 10 maggio 1933, gli studenti di 34 città universitarie in tutta la Germania diedero alle fiamme oltre 25 mila volumi di autori molto diversi tra loro: Albert Einstein, Sigmund Freud, Ernest Hemingway, Karl Marx, Eric Maria Remarque, Bertolt Brecht, Franz Kafka, Thomas Mann, Stefan Zweig. E ancora: Isaac Babel', Alfred Döblin, John Dos Passos, Maksim Gor'kij, Joseph Roth, Arthur Schnitzler, Jack London. Bücherverbrennungen, furono chiamate queste cerimonie. Letteralmente: rogo di libri. A Berlino, nella Bebelplatz, che all'epoca si chiamava Opernplatz, Joseph Goebbels arringava una folla di 40 mila persone elencando, uno per uno, i nomi degli scrittori condannati a bruciare. Bebelplatz. La notte dei libri bruciati è anche il titolo del bel libro che Fabio Stassi ha dedicato a questo buio momento della storia europea. Il libro che vi racconto in questa puntata di CentoParole.
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