Tra memoria e utopia, la speranza di papa Francesco
Non è la prima volta che papa Francesco sceglie di parlare di sé in un libro. Lo ha fatto, in passato, prima dialogando con Sergio Rubin per il volume-intervista El Jesuita, scritto quando ancora era cardinale di Buenos Aires; poi, rispondendo alle domande di Fabio Marchese Ragona per Life, la mia storia nella storia. E, ancora, per raccontare a Javier Martínez-Brocal il rapporto con chi lo aveva preceduto sul soglio di Pietro in Il successore, i miei ricordi di Benedetto XVI. Ecco perché la biografia pubblicata la settimana scorsa da Mondadori e intitolata Spera non contiene, forse, quelle curiosità e quegli episodi inediti che normalmente è lecito attendersi in simili opere. È lo stesso Francesco a sottolinearlo: «Un'autobiografia non è la nostra letteratura privata, piuttosto la nostra sacca da viaggio. E la memoria non è solo ciò che ricordiamo, ma ciò che ci circonda. Non parla unicamente di quel che è stato, ma di quel che sarà. La memoria è un presente che non finisce mai di passare». Spera è il libro che oggi vi racconto in questa puntata di CentoParole.
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