L'idea

Bando ai russi! Ecco la vodka svizzera

Gli Stati Uniti mettono Putin sotto sanzioni e la Diwisa di Willisau (canton Lucerna), che produce la bevanda alcolica icona dello zar sfruttando materie prime locali, potrebbe scoprire una nuova fetta di mercato
Una delle fasi della produzione
Jona Mantovan
18.03.2022 11:34

Gli Stati Uniti mettono la Russia sotto pesanti sanzioni. Mettendo al bando, tra le altre cose, anche l’importazione di svariati beni come vodka, caviale e diamanti. È una prima risposta dell'amministrazione Biden dopo che Putin, il 24 febbraio, ha deciso di scatenare una guerra per invadere l'Ucraina. Ecco che per una piccola azienda nel canton Lucerna, a Willisau, potrebbe aprirsi una fetta di mercato non indifferente. Sì, perché la Diwisa (questo il nome della ditta) produce... vodka svizzera, al 100%. Utilizzando materie prime locali. Principalmente acqua e segale, coltivata da una trentina di agricoltori a pochi chilometri dal sito di produzione, la Distillerie Willisau, appunto. «Fino al 1997, in Svizzera, era vietato realizzare distillati con i cereali. La nostra azienda ha intravisto una possibilità per creare una specialità, una volta cancellato questo divieto», spiega Pius Keiser, direttore di produzione (guarda il video). Nel 2003 nasce così «Xellent», la cui bottiglia, rossa con tanto di stemma della Confederazione, riporta fieramente la scritta «Swiss vodka».

Bando ai russi, insomma. Questa vodka è svizzera fino al midollo. Ma cosa succederebbe, nella piccola azienda di Willisau (un centinaio di dipendenti), se dovesse arrivare una telefonata dagli Stati Uniti per una fornitura extra di questo «nettare altamente alcolico» dal cuore dell'Europa? «Se fosse così, saremmo comunque in grado di riorganizzare la nostra produzione nel giro di poco tempo. Prima della pandemia avrei detto qualche settimana, come fra l'altro è successo con altri progetti di livello internazionale che abbiamo realizzato in passato, ma oggi dobbiamo affrontare alcune piccole sfide sulle forniture di alcuni materiali come le bottiglie... ma direi non più di due-tre mesi, questa è l'ordine di grandezza».

Quanto costerebbe? E se fosse Bill Gates o Jeff Bezos, tanto per fare alcuni nomi? Keiser non si sbilancia. «È difficile, dobbiamo conoscere in dettaglio l'idea del cliente, dobbiamo organizzare la ‘logistica’ della produzione. Ma siamo un'azienda piccola e flessibile. Riusciamo ad adattarci molto velocemente e mettere in piedi rapidamente un progetto internazionale. Potrebbe avere una bottiglia senza tasse a 10 franchi, oppure il partner desidera un'etichetta d'oro che solo quella costa cinque franchi al pezzo... non posso proprio dare una cifra precisa». Non resta che farcela dire da chi sarà dall'altro capo della cornetta. Magari è proprio Joe Biden...

Avvertenza: Il consumo di alcol non è mai privo di rischi. Il livello di consumo di alcol con il più basso rischio di mortalità è zero. La riduzione o la cessazione del consumo di alcol produce sempre effetti benefici sulla salute.

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