Cielo «giallo Sahara»: «Durerà più del solito»
Il cielo è sempre più... giallo. In rete sono virali ovunque le foto di un'atmosfera color seppia, spesso e volentieri etichettate con #sahara e #saharasand. Niente filtri di Instagram, questa volta è tutto al naturale. «L'evento di oggi è dovuto a una depressione che si trova al largo delle coste del Marocco – spiega Guido Della Bruna, meteorologo della stazione di MeteoSvizzera a Locarno –. Sul suo fianco orientale, i venti vanno da sud a Nord. Dalla Penisola iberica ai Pirenei e poi girano sulla Francia arrivando fino alle Alpi. E questa è proprio la traiettoria ideale per portare delle polveri provenienti dai deserti africani fino alle nostre regioni».
Ma il cielo «apocalittico» nella Svizzera italiana è stato molto leggero. «Sì, le concentrazioni maggiori sono proprio sulla Francia e sulla Spagna. La Svizzera è più toccata nella parte occidentale... anche se qualcosina siamo riusciti a vederla anche qui». Alcuni scatti delle camere collegate alla rete sono stati pubblicati sul diario di MeteoSvizzera, che proprio oggi ha dedicato un ampio aggiornamento al tema.
Una giornata di pioggia con le polveri dal Sahara. Una coincidenza? Secondo Della Bruna, no. Anche se sottolinea come oggi le precipitazioni siano state molto scarse. «La presenza di polveri sospese nell'atmosfera può facilitare la formazione di goccioline d'acqua, poiché i granelli fungono da nucleo di condensazione facilitando così le precipitazioni. Non è sempre così, ma in questo caso le due cose sono collegate».
La cosa che colpisce di più l'esperto è la durata prevista di questo particolare fenomeno, che normalmente si esaurisce nell'arco di qualche ora. Questa volta, però, le cose sono diverse. «Probabilmente durerà anche domani (mercoledì, ndr) e forse anche giovedì. Anche mercoledì, quindi, potremo apprezzare questa colorazione un po' giallastra dell'atmosfera. Che non sarà del tutto limpida... resterà, insomma, questa caligine che ostacolerà leggermente la visibilità».
Rischi per la salute sembrano non essercene, anche perché le concentrazioni sono molto basse. «Il fastidio maggiore, probabilmente, sarà quello di dover lavare la propria auto dopo il passaggio di questo tipo di precipitazioni parzialmente colorate!», esclama lo scienziato con una punta di ironia. Un evento del genere, dice Della Bruna, accade sei-sette volte all'anno. «La stagione più toccata è quella più fredda. In autunno e in primavera abbiamo trasporti di polveri sahariane un po' più durevoli. In inverno, di solito, durano molto meno». E per quanto riguarda le temperature... anche queste subiranno l'influsso della direzione dei venti, con un aumento netto delle temperature. «Ci aspettiamo dai -2 gradi a duemila metri, che abbiamo misurato oggi (martedì, ndr), ai +6 gradi, un bel balzo verso l'alto», conclude.