Popstar e cinema: che successo per «Lugangeles» alla Fashion Week di Milano
Dopo il convincente esordio di settembre, Bally torna alla Fashion Week di Milano con la seconda collezione firmata dal direttore creativo Rhuigi Villaseñor. Nella suggestiva Casa degli Atellani, la dimora di Leonardo da Vinci quando dipinse l’Ultima Cena, è stata presentata Persistence of Time, una collezione nella quale il glamour cinematografico si incontra con la sobria eleganza tipica della maison svizzera, reinterpretata in un contesto di lusso contemporaneo, sulla scia del percorso intrapreso da Villaseñor.
L'icona dello streetwear, da poco più di un anno a capo della direzione creativa dell'azienda di Caslano, ha spiegato al Corriere del Ticino di essersi lasciato ispirare dalle atmosfere vissute a Lugano, una realtà che sta apprezzando molto e che chiama simpaticamente «la mia Lugangeles».
Nelle creazioni del trentenne di origini filippine si può apprezzare una profonda ricerca nei dettagli, in particolare cappucci e foulard, ma anche tocchi di pizzo che vogliono creare un senso di drammaticità quotidiana, che accompagnano cappotti oversize in pelliccia sintetica e puffer trapuntati in matelassé di diamanti d’archivio. L'evento di Bally è stato atteso da un folto pubblico, che ha aspettato ore davanti a Casa degli Atellani per riuscire a farsi dei selfie con Villaseñor e molte delle guest star tra cui DK dei Seventeen, famosissima band di K-Pop, e Mike Dean, produttore e musicista americano di culto, vincitore di un Grammy e che per l'occasione ha curato le musiche della sfilata.