Svizzera

A Losanna apre uno spazio di «consumazione sicura»

«Non si tratta di un luogo di distribuzione di prodotti né di vendita di droghe» specifica la Città
© CdT / Archivio
Sara Fantoni
07.10.2023 21:55

Un allarmante aumento del consumo di sostanze stupefacenti è stato annunciato dalle autorità vodesi lo scorso aprile. Ecco allora che questo autunno partirà un progetto pilota per limitare il problema.

Di cosa si tratta? L’Espace de Consommation Sécurisé (ECS) di Losanna ha adibito una ex sala conferenze a locale volto a ridurre i rischi sanitari e sociali legati alla tossicodipendenza e a diminuire il malessere per gli abitanti delle zone. Inizialmente il nuovo centro doveva essere aperto sei giorni alla settimana, dalle 15.30 alle 21.30, ma, in seguito alla richiesta di diverse organizzazioni che forniscono sostegno alle persone ai margini della società, oltre che dai membri eletti del consiglio comunale, si sta attualmente lavorando per estendere l'orario di apertura della filiale. «Non si tratta di un luogo di distribuzione di prodotti né di vendita di droghe - specifica la Città di Losanna -. Tuttavia, le persone possono consumare prodotti acquistati illegalmente in condizioni di igiene e dignità più accettabili rispetto all’assunzione in spazi pubblici».

Sono diversi i racconti, infatti, che hanno fatto scandalo negli ultimi mesi. Basti pensare alla fotografia scattata in una strada vicino alla piazza della Riponne, in centro città, la quale riprende un episodio di consumazione in piena vista, in presenza di un bambino. Un’eccezione, si potrebbe pensare. Eppure, sfortunatamente, a detta degli abitanti, episodi di questo genere non sono rari. A questo proposito, il rappresentante municipale di Losanna, Pierre-Antoine Hildbrand, incaricato della gestione della sicurezza, nota che la situazione è «peggiorata rapidamente dall'inizio dell'estate». La tempistica quasi immediata del fenomeno è, in particolare, ciò che preoccupa le autorità, non solo romande.

Da quest’estate un aumento rapido nelle città svizzere

Così come a Losanna e Ginevra, infatti, secondo il dipartimento sanitario della città, il consumo all'aperto di droga è aumentato anche a Basilea e a Zurigo quest'estate. Inoltre, stando a SRF, lo stesso problema si è intensificato anche nei Grigioni, il cui centro, a Coira, è stato occupato da un centinaio di tossicodipendenti negli ultimi mesi.

Ma perché proprio ora? Frank Zobel, vicedirettore di Addiction Suisse, interrogato da RTS spiega: «Ci sono fenomeni fondamentali che stanno cambiando in Svizzera. La cocaina, iniettata o sotto forma di crack, è altamente disponibile. Il prezzo - prosegue Zobel - è estremamente basso e il prodotto è molto, molto puro. Non abbiamo mai visto nulla di simile». In effetti, i dati sono allarmanti. Per dieci franchi a dose è possibile acquistare una sostanza pura tra il 70% e, secondo le analisi di alcuni campioni, il 95%.

Questo avviene in particolare a Ginevra; «a Losanna si vende la 'cocaina base' - interviene la consigliera comunale di Losanna Emilie Moeschler (PS), responsabile dello sport e della coesione sociale -. I consumatori devono prepararsi il crack da soli, il che riduce gli episodi di consumo. Ma è comunque una situazione molto preoccupante per le persone coinvolte e per il quartiere, il quale subisce tutto il peso di queste dinamiche».

Quali soluzioni?

Il vicedirettore di Addiction Suisse dichiara che per limitare il fenomeno è necessario «un sottile gioco di equilibri» fra provvedimenti in grado di mantenere l’ordine pubblico e «misure sociali e sanitarie per non perdere il contatto con i gruppi emarginati». È in quest’ottica che Zobel considera una collaborazione fra polizia e assistenza sociale come indispensabile. Proprio per poter ristabilire l’equilibrio, ad agosto la polizia ha instituito un’unità antidroga. «L'obiettivo è combattere gli spacciatori, ma anche garantire che i consumatori di droga non turbino l'ordine pubblico», ha dichiarato al 24Heures Pierre-Antoine Hildbrand. L’operazione dovrebbe durare quattro mesi, ma «sarà prolungata se non verrà ripristinata la pace» conclude il municipale.

Oltre a queste azioni più intuitive, il vicedirettore di Addiction Suisse ritiene fondamentale anche recarsi per le strade al fine di dialogare con chi è direttamente colpito dalle droghe. «È una cosa che si fa ancora poco, ma tra i tossicodipendenti e anche tra gli spacciatori c'è un senso di responsabilità civica - spiega -, e si può lavorare su questo andando a trovarli, parlando con loro e lavorando assieme». Inoltre, secondo Frank Zobel, per completare queste misure sarebbe importante anche la creazione di sale per il consumo di droga.

All’esterno? Tolleranza zero

Arriviamo perciò al dunque. La filiale ECS della Riponne verrà aperta a breve proprio con l’obiettivo di riuscire a controllare il fenomeno. Questo luogo di consumazione sicura andrà ad aggiungersi e completare il locale aperto nel 2018 di Le Vallon, troppo lontano dalle zone centrali frequentate dai tossicodipendenti. Un rapporto di Unisanté dimostra «la pertinenza e l'utilità dell'ECS» che in due anni e mezzo di attività ha assistito a 35.904 episodi di consumo, perlopiù di cocaina. A frequentare questo spazio sono soprattutto uomini sulla trentina che ricevono assistenza sociale; un quarto si dichiara «senzatetto», mentre il resto avrebbe una residenza a Losanna.

In questo nuovo ambiente, come nel precedente, l'ECS fornirà agli individui uno spazio igienico e sicuro in cui poter assumere le droghe acquistate illegalmente, utilizzare attrezzature sterilizzate e beneficiare di un monitoraggio professionale. «Stiamo anche aumentando il numero di piccoli lavori offerti a queste persone: pulizie, raccolta di siringhe, giardinaggio. Tali impieghi sono molto importanti per renderli attivi e ridurre il loro consumo», spiega Colin Ballif, responsabile dei servizi per le dipendenze della città di Losanna.

Perciò, vista la nuova offerta dell’ECS proprio nel luogo maggiormente visitato dai tossicodipendenti, le autorità di Losanna hanno anche annunciato che da ora in poi non ci sarà alcuna tolleranza per il consumo negli spazi pubblici e nelle toilette. «Certi comportamenti - dice Pierre-Antoine Hildbrand - non sono accettabili sulla proprietà pubblica».