A Zurigo prostitute sempre più a rischio malattie

ZURIGO - Proteggere le professioniste (e i professionisti) del mercato del sesso: è l'obiettivo che si sono imposte organizzazioni non governative zurighesi specializzate nell'offerta di assistenza alle prostitute, ma anche il proposito della Città, il cui Legislativo nel 2012 ha votato un'ordinanza per regolamentare la domanda e l'offerta di prestazioni sessuali, entrata in vigore a tutti gli effetti cinque anni fa. Ma se lo scopo è comune, la soddisfazione per i risultati ottenuti negli ultimi anni non sembra raggiungere lo stesso grado da entrambe le parti. Secondo il consultorio per lavoratrici del sesso Isla Victoria, la nuova ordinanza non ha portato solo benefici, anzi. I rischi legati a malattie sessualmente trasmissibili stanno aumentando.
La nuova regolamentazione non ha soltanto limitato i luoghi in cui poter esercitare la professione più antica al mondo, ma ha anche introdotto specifiche fasce orarie al di fuori delle quali proporre o richiedere prestazioni sessuali è ora illegale. Da quanto emerge dall'ultimo rapporto del Dipartimento della sicurezza di Zurigo (pubblicato settimana scorsa), tra il 2015 e il 2017 la situazione nella scena a luci rosse «si è calmata», indica una nota. «Sia per la prostituzione su strada sia per quella in case chiuse si registra una stabilizzazione». Sono di altro avviso le organizzazioni più vicine a queste lavoratrici, per le quali le nuove norme comporta anche delle restrizioni. «L'irrigidimento delle fasce orarie e delle zone hanno portato le prostitute a dover lavorare sotto maggior pressione», ci dice Kari-Anne Mey, responsabile per la comunicazione dell'organizzazione caritatevole Zürcher Stadtmission, di cui Isla Victoria fa parte. Per guadagnare la stessa somma ottenuta prima dell'adozione delle nuove misure, le ore a disposizione sono meno. E assieme ad esse, anche il tempo necessario per scegliere il cliente. «Sempre più ragazze si sentono quindi costrette ad accettare richieste indecenti e che mettono a rischio la loro salute, come rapporti senza protezione».