Italia

Addio a Franco Di Mare, il giornalista inviato

Affetto da mesotelioma, il 68.enne si è spento oggi circondato dall'affetto dei suoi cari
Ansa
17.05.2024 19:59

«Perchè un giornalista rischia la vita andando nei luoghi di guerra?». Una domanda più che mai attuale, oggi. Franco Di Mare, puntualmente, citava Hemingway: «Perché in guerra si incontra bella gente, al di là delle bombe, del rischio che corri, c'è anche solidarietà tra i colleghi e tra le persone che incontri appunto per caso».

Non ce l'ha fatta ad arrivare al suo compleanno Franco Di Mare, napoletano, nato l'8 luglio 1955, giornalista, ex inviato, scrittore, aveva 68 anni ed era affetto da mesotelioma, come scrive l'ANSA. Ad annunciare la sua morte è stata la famiglia, in una nota: «Abbracciato dall'amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall'affetto degli amici più cari si è spento oggi a Roma». Di Mare aveva emozionato il pubblico, e pure parecchio, dopo che era stato ospite per presentare il suo libro – Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi, Sem editori – in un'apparizione drammatica a Che tempo che fa, da Fabio Fazio. Durante la trasmissione aveva rivelato di essere gravemente malato: «Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere ma non è ancora finita».

È finita oggi, appunto. L'ultimo post sui social risale al 4 maggio. Poche parole per ringraziare tutti coloro che lo avevano sostenuto. A Fazio, era il 28 aprile, aveva detto: «Da inviato di guerra ho respirato amianto: sono sereno e non mollo, ma da questo non si guarisce». Quindi, Di Mare aveva fatto pesanti affermazioni sul comportamento che riservatogli dalla Rai (non la dirigenza attuale, aveva precisato) dopo la scoperta della malattia. I vertici dell'emittente avevano, subito dopo, fatto sapere di essere all'oscuro della sua vicenda e nei giorni successivi avevano spiegato di aver fatto recapitare a Di Mare le informazioni che aveva richiesto.

Il giornalista 68.enne aveva collegato la sua malattia ai tanti servizi da inviato di guerra, soprattutto nella ex Jugoslavia. Così nel suo libro: «La guerra è la malattia del mondo. Appena scoppia, è causa immediata di dolori infiniti, disastri, morte. Ma le guerre continuano a mietere vittime anche dopo che finiscono. Ne è un tragico esempio la Sindrome dei Balcani, la lunga serie di malattie provocate dall'esposizione ai proiettili con uranio impoverito o dall'inalazione di particelle d'amianto rilasciate nell'aria in seguito alla distruzione di palazzi e complessi industriali».

Franco Di Mare si era laureato in Scienze Politiche all'Università Federico II di Napoli. Cominciò a collaborare con alcuni giornali tra cui L'Unità, per il quale si occupava prevalentemente di giudiziaria e politica estera. Per Rizzoli, lungo la sua carriera, ha pubblicato Il cecchino e la bambina (2009) e il romanzo bestseller Non chiedere perché (2011) nel quale raccontava la storia di come ha incontrato in un orfanotrofio e si è innamorato di una bimba di 10 mesi che poi adotterà con il nome di Stella.

Di Mare entrò in Rai nel 1991, inizialmente alla redazione esteri del TG2. Una parentesi durata una vita. L'ultimo capitolo del suo ultimo libro è dedicato ai suoi affetti, la figlia Stella, le sorelle, il fratello, la moglie Giulia che ha sposato nei giorni scorsi, accanto a lui da otto anni.