Ticino

Addio a Piero Tenca, il gentiluomo del vino ticinese

Lo storico presidente dell’Associazione Svizzera dei Sommelier si è spento dopo una lunga malattia – Il ricordo dei colleghi: «Ha guidato la crescita del settore con rigore, discrezione e spirito di servizio»
©Chiara Zocchetti
Mattia Sacchi
11.04.2025 15:04

È scomparso ieri notte, a 70 anni, Piero Tenca, figura centrale per la sommellerie ticinese e svizzera. Da tempo malato, ha affrontato la malattia con riservatezza e determinazione, continuando a lavorare fino agli ultimi mesi. Il suo impegno professionale, sia a livello cantonale sia nazionale, ha segnato un'epoca nel mondo del vino, ticinese ed elvetico.

Tenca ha costruito il proprio profilo partendo dal lavoro in sala – è stato anche comproprietario del ristorante Al Motto del Gallo di Taverne – per poi specializzarsi nella sommellerie e nella formazione. Presidente nazionale dell’ASSP (Associazione Svizzera dei Sommelier Professionisti), ha guidato per oltre un decennio l’organizzazione, contribuendo in modo decisivo al suo sviluppo su scala federale. Sotto la sua presidenza, l’associazione ha consolidato la propria rete, affiancando le realtà regionali della Svizzera italiana, romanda e tedesca.

«Ha saputo tenere unite le tre anime linguistiche con equilibrio e concretezza», ricorda Anna Valli, presidente dell’ASSP Svizzera italiana. «È stato un riferimento costante, sempre attivo, fino all’ultimo. Nella nostra sede ci sono ancora i suoi dossier, i piani per eventi futuri. La malattia non gli ha mai tolto la voglia di contribuire». Secondo Valli, il contributo di Tenca va oltre gli incarichi: «Ha modernizzato il ruolo del sommelier, lo ha reso una figura riconosciuta e rispettata. Era attento anche alla questione di genere: oggi in Ticino ci sono molte donne attive nella sommellerie, e questo è anche merito suo. Non c’erano preferenze o ostacoli, contavano la competenza e la serietà».

Tenca è stato anche attivo all’estero, come tesoriere dell’ASI, l'Association de la Sommellerie Internationale. Negli anni ha rappresentato la Svizzera nei congressi internazionali e nei concorsi mondiali, contribuendo alla diffusione della cultura del vino elvetico. In patria, ha promosso iniziative come il concorso per il miglior sommelier della Svizzera, sostenuto con costanza fino all’ultima edizione, tenutasi pochi giorni fa nella Svizzera francese.

Lo ricorda con affetto anche Dany Stauffacher, fondatore di SaporiTicino: «Era una persona di grande esperienza e di grande stile. Un uomo presente, discreto, che ha aiutato a riqualificare la figura del sommelier. Fino a poco tempo fa era ancora coinvolto nei nostri eventi, con la sua precisione e il suo entusiasmo. È stato un punto di riferimento, anche umano. Una di quelle persone che stimolavano gli altri a dare il meglio, senza mai imporsi».

Luigi Zanini, produttore di Castello Luigi e compagno di lungo corso nelle battaglie per la promozione del vino ticinese, lo ha definito «un ambasciatore» del territorio: «Abbiamo lavorato insieme per più di trent’anni. Il nostro obiettivo era cambiare la percezione del vino: via il fiasco, avanti con la bottiglia, con la qualità. Piero ha fatto la sua parte con rigore e passione, senza mai perdere la calma. Sempre gentile, sempre costruttivo. Ha costruito relazioni tra produttori, ristoratori e sommelier, e questo ha fatto crescere tutto il settore».

Il prossimo lunedì, 15 aprile, a Lugano, è previsto il quarantennale dell’Associazione dei Sommelier della Svizzera italiana. Un appuntamento che Tenca aveva contribuito a organizzare e che, inevitabilmente, sarà dedicato alla sua memoria. «Sarà un momento importante per noi», conclude Anna Valli. «Ci sentiamo un po’ smarriti, ma porteremo avanti il suo lavoro. Brinderemo anche per lui».

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