Tariffe 2023

AIL: i prezzi crescono di oltre il 30%

Anche AEM e SES annunciano rincari – Rialzo contenuto per AGE – La bolletta dei ticinesi peserà di più
Red. Cantone
01.09.2022 06:00

In Svizzera, in queste ore, fioccano notizie di aumenti tariffari dell’elettricità per il prossimo anno, sino ad arrivare al clamoroso +263% annunciato nel comune argoviese di Oberlunkhofen. Anche le Aziende industriali di Lugano (AIL)  ieri hanno pubblicato la nuova tariffa energetica per il 2023. Secondo il nuovo tariffario, il costo medio per le economie domestiche subirà un rincaro complessivo del 30,9%.

La tariffa dell’energia elettrica, ricordiamo,  si compone di tre elementi: energia, rete e tasse. A incidere maggiormente sull’aumento è la componente energia, passata nel caso delle AIL da 7,75 centesimi ogni kWh a 13,80.

Ieri anche l’Azienda elettrica di Massagno (AEM) ha pubblicato il suo nuovo tariffario. Il costo medio per le economie domestiche servite da AEM subirà un aumento complessivo del 24,3%. Per il cliente domestico medio di riferimento (con un consumo annuo di 4.500 kWh), ciò si tradurrà in un maggior esborso di circa 250 franchi sull’arco dell’intero anno. La componente energia passa da 8,10 centesimi al kWh a 12,80.

Arriviamo anche all’AGE. Per il 2023, come recita il comunicato, «l’aumento complessivo della tariffa elettrica ammonterà a circa 1 centesimo al kWh, il che corrisponde a una variazione percentuale di circa il 4,3%.  La famiglia media del comprensorio AGE spenderà̀ circa 30-50 franchi in più all’anno».

Per quanto concerne la Società elettrica sopracenerina (SES), la componente energia passerà dagli attuali 8,10 centesimi al kWh ai 12,05 centesimi.

In Romandia +49%

Anche in tutte le altre regioni svizzere il prezzo dell’elettricità è destinato al rialzo. In Svizzera romanda, per esempio, nel 2023 le tariffe praticate da Romande Energie saliranno del 49% per la grande maggioranza delle economie domestiche, con punte del 61% per alcuni profili di consumatori. «L’aumento storico del prezzo del chilowattora (kWh), le scarse precipitazioni di inizio anno e la recente siccità contribuiscono ad accrescere la nostra dipendenza dai mercati all’ingrosso», hanno affermato. La società energetica urana EWA-energieUri propone dal canto suo una differenziazione tra la tariffa dell’energia elettrica invernale e quella estiva. Dal primo ottobre un’economia domestica sarà costretta a sborsare circa il 30% in più.

Il pasticcio argoviese

Abbiamo citato il comune di 2.000 abitanti di Oberlunkhofen. Che cosa è successo? «Sì, abbiamo fatto un pasticcio e lo riconosciamo», ha affermato Hans Hagenbuch, ex sindaco e attuale presidente della locale azienda elettrica Elektra. «Nessuno di noi l’ha fatto apposta, ma questo ormai non conta». L’errore commesso dal CdA dell’impresa costerà molto caro a numerose persone. Una famiglia con un consumo medio annuo di circa 4.500 chilowattora (kWh) finora pagava 792 franchi per l’elettricità: dal prossimo anno sarà tenuta a sborsare 2.875 franchi. Per la precisione, il prezzo della corrente al kWh salirà da 17,6 a 63,9 centesimi. Come è potuto succedere? La causa è un errore di valutazione, legato ai fortissimi rincari energetici degli ultimi mesi. Per anni i responsabili dell’impresa avevano acquistato in anticipo l’elettricità, per poi irritarsi di prezzi calati ulteriormente: di conseguenza è stato deciso di comprare solo la metà in anticipo. Ma poi, un pasticcio con le e-mail, ha costretto l’azienda a muoversi quando ormai l’esplosione dei prezzi era realtà. Quando finalmente Elektra è riuscita a comprare l’elettricità, il prezzo aveva già raggiunto i 96 centesimi.

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