Al Festival di Sanremo stonano gli affitti: «Per i giornalisti è insostenibile»
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Giorgia, Olly, Irama? Difficile dire oggi, alla vigilia del Festival, chi vincerà il Leone d'Oro. Di certo i veri vincitori, perlomeno dal punto di vista economico, saranno i locatari di Sanremo che, anno dopo anno, stanno rendendo sempre più remunerativo affittare i loro alloggi a fan e giornalisti.
Un'inchiesta de Il Sole 24 Ore condotta con Immobilare.it e Idealista ha rilevato come, solo nell'ultimo anno, i rincari medi per appartamenti e hotel siano quantificabili tra il 50 e il 100%, con picchi fino al 200%. Rialzi avvertiti, nel nostro piccolo, anche dallo stesso Corriere del Ticino: basti pensare che nel 2019 il costo per un alloggio si aggirava intorno ai 120 franchi al giorno. Sono passati solo pochi anni e oggi siamo sui 360 franchi, con soluzioni decisamente peggiori sia dal punto di vista logistico che qualitativo.
Rincari che, per quanto sgradevoli e ingiustificati, possono essere sostenuti dai media più tradizionali. Ci sono tuttavia realtà più piccole e meno strutturate la cui presenza, che non è di piacere bensì lavorativa e necessaria se si decide di coprire certi temi, sta diventando sempre più complicata. Sforando in situazioni che rasentano l'assurdo.
Un giornalista di un canale online italiano racconta al Corriere del Ticino: «Io e altri colleghi della sala stampa non abbiamo l'alloggio pagato dai nostri editori. Per sostenere le spese siamo quindi costretti a condividere l'appartamento: lo scorso anno eravamo addirittura in 5 in un bilocale, ci siamo contesi il posto sul divano mentre uno dormiva con un sacco a pelo per terra. Quest'anno abbiamo optato per un'abitazione a circa 40 minuti da Sanremo, ma perlomeno ognuno di noi dormirà in un letto vero».
Situazione simile per la speaker di una radio tedesca: «Per anni sono andata nello stesso appartamento che condividevo con due colleghi ed è sempre andata bene. Lo scorso anno però il proprietario ci ha detto che ci avrebbe raddoppiato il costo per la settimana e abbiamo rifiutato perché ci sembrava un'ingiustizia. Così in questa edizione abbiamo cercato delle soluzioni in città ma è stato impossibile a prezzi decenti e abbiamo trovato un appartamento a Imperia: sarà davvero difficile seguire al meglio ogni serata, fa davvero passare la voglia di venire a svolgere il nostro lavoro».