Il caso

Alex Batty, scomparso nel 2017 quando aveva 11 anni, ritrovato in Francia

Il ragazzino era stato sottratto alla nonna, tutrice legale, dalla madre e dal nonno, indirizzati verso una comunità spirituale alla ricerca di uno stile di vita alternativo
Red. Online
15.12.2023 15:15

Era scomparso nel 2017, quando aveva 11 anni. Dopo sei anni, è stato ritrovato. Ogni tanto queste storie hanno un lieto fine. E il Regno Unito, ora, lo aspetta a braccia aperte. Lui è Alex Batty, è di Oldham (Manchester) e adesso ha 17 anni. La sua è una triste storia in cui degli adulti, familiari stretti, hanno scelto per lui. E se lo sono conteso.

Nel 2017, l'11.enne era stato portato dalla mamma, allora 37.enne, e dal nonno (58.enne) in vacanza a Marbella, contro il parere della nonna, sua tutrice legale. Avevano promesso che sarebbero tornati dopo due settimane, ma così non è stato. La nonna, Susan Caruana, aveva ipotizzato che i due fossero fuggiti con il ragazzino per unirsi a una setta in Marocco. «Non volevano che Alex andasse a scuola, non credono nell'istruzione tradizionale», aveva raccontato all'epoca la donna, rivelando che la figlia e l'ex marito avevano già vissuto in una comune in Marocco con il bambino nel 2014. Una comunità spirituale, una sorta di setta alla quale i due avevano aderito alla ricerca di «uno stile di vita alternativo».

Ora Alex Batty è stato ritrovato in Francia, dopo sei anni, e sta bene. Quando è stato notato da un motociclista, era a piedi, per strada, fra i campi attorno alla cittadina di Revel. Zaino in spalla e uno skateboard in mano, nessun documento in tasca. All'uomo ha raccontato di essere lì da due anni e di avere camminato su quelle colline già da qualche giorno, scendendo a piedi dai Pirenei. Ha detto di avere vissuto in una sorta di comune itinerante, dove veniva trattato bene, ma di avere deciso di cambiare vita e prendere la sua strada.

Accompagnato alla stazione di polizia, è stato identificato anche grazie alla somiglianza con il ritratto inserito nel fascicolo distribuito all'Interpol dopo la denuncia dell'epoca.

Le autorità francesi hanno annunciato oggi una procedura accelerata di consegna ai funzionari consolari britannici incaricati di ricondurre il 17.enne nel Regno Unito, riporta la BBC, precisando che è stato il ragazzo a chiedere da subito di «tornare a casa». Non ha segni di maltrattamento, ma sarebbe provato dalla lunga odissea.