Alla scoperta della "terra del sorriso"

È stato un viaggio contemplativo, tra templi – anche nella caotica Bangkok – e natura, senza dimenticare la cucina, la trasferta asiatica organizzata dall'Ente nazionale del turismo thailandese per un gruppo di giornalisti ticinesi nelle scorse settimane: obiettivo, far conoscere al pubblico della Svizzera italiana la «terra del sorriso». È sorprendente come in dieci ore di volo ci si ritrovi in un'altra civiltà: ci fa da guida Laura Fabbris, della Gretz communication di Berna, che rappresenta in Svizzera la Thailandia, e sul posto Dacha Singsakul, per gli amici Giorgio, un thailandese DOC che ha appreso, molto bene, l'italiano. Al primo impatto colpisce il cambio di temperatura, la stagione dei monsoni si avvicina e il clima è sempre più torrido, si superano i quaranta gradi: accompagnati da questa calura, a cui ci si finisce quasi per abituarsi, iniziamo il nostro breve viaggio dalla capitale, Bangkok.
Il buddismo regola la vita pubblica e privata ed è anche uno stile di vita: partendo da questa realtà non si poteva che iniziare visitando i principali templi di Bangkok utilizzando come mezzi di trasporti i veloci battelli che solcano il fiume Chao Phraya (in effetti una valida alternativa alle strade sempre intasate). Tra questi il tempio del Budda di smeraldo e quello del Budda sdraiato. A 80 km da Bangkok scopriamo poi la città imperiale di Ayutthaya, antica capitale del Paese.
Prima di lasciare la metropoli ecco la sorpresa: il corso di cucina all'AmitaThai Cooking Class. La cuoca Tam c'insegna a preparare alcuni piatti tipici come il Pat Thai o il Tom Kha Gai, tutte pietanze deliziose che cuciniamo sotto la sua direzione per poi gustarle. Ciascun piatto è un'opera d'arte, dalla composizione equilibrata e, a prima vista complessa (verdure, spezie, erbe, pesce): ci chiediamo se riusciremo a fare la stessa cosa una volta rientrati.Le giornate volano e sono intense. Prima di lasciare Bangkok un'altra perla ci attende: la seta thailandese nota per la sua alta qualità, i colori e i disegni unici al mondo. È quindi d'obbligo una visita alla casa di James H.W. Thompson, un imprenditore americano che ha promosso l'industria della seta in Thailandia e creato la Jim Thompson Thai Silk Company.
Nella Rosa del Nord
Ma è già tempo di spostarci nuovamente: destinazione la «Rosa del Nord». In un'ora di aereo eccoci al Nord, a Chiang Mai (verso il triangolo d'oro un tempo noto per la produzione di oppio: ora, precisa la guida, si coltivano fragole). Visitiamo, tra l'altro, il tempio di Wat Phra Doi Suthep, situato sopra la città (la leggenda – ci racconta la guida Aui Chutilada, un'energica signora del posto – dice che un elefante bianco ha vagato per tre anni con una reliquia del Budda per trovare la giusta collocazione del nuovo tempio in collina. Tempio che si raggiunge con mezzi privati: per accerdervi si affronta una lunga scalinata (che, per numero di scalini e pendenza, ricorda quella luganese della funicolare della Madonna degli Angioli), per assistere, in serata, alla cerimonia buddista, con un sole timido che illumina e fa brillare le coperture dorate.La società buddista, tiene a precisare la nostra guida, è molto dinamica. Un esempio? I proventi raccolti dai monaci sono destinati in parte all'Università di Chiang Mai anche per la ricerca scientifica. In serata, prima di cena, il tradizionale «massaggio del re» al The Oasis SPA ci rimette in piena forma. Concludiamo il breve soggiorno con un tuffo nella natura a stretto contatto con gli elefanti: a Chiang Mai, sulle colline del parco nazionale di Khao Sok, i giovani della Patara Elephant Farm (che vivono, felici, in sintonia con i pachidermi) ci insegnano come prendersi cura di un elefante, dall'alimentazione, alla pulizia, prima di effettuare un vero e proprio trekking tra i fitti boschi. È impressionante come questi enormi mammiferi riescano a muoversi con agilità e sicurezza anche su piste ripide. Docili e amichevoli sono anche attenti a non mettere in difficoltà chi li cavalca. Un'esperienza da provare. Il mare e le mitiche spiagge thailandesi? Sarà per la prossima volta, perché ci torneremo. Da turisti.Informazioni: Laura Fabbris, Ente nazionale del turismo thailandese, Zähringerstrasse 16, 3012 Berna, [email protected]; www.tourismthailand.ch.