Maltempo

Allerta meteo, piano di evacuazione ridotto per l'alta Vallemaggia

I lavori in corso per l'apertura di una via di accesso alla Valle Bavona e per la costruzione del ponte provvisorio subiranno una battuta d'arresto – Esercito presente fino al 21 luglio, ma sarà inoltrata una nuova richiesta
© CdT/Gabriele Putzu

L'allerta di livello 4 – pericolo forte possibile – emessa per la giornata di domani, venerdì, causerà la sospensione dei lavori in Alta Vallemaggia. È stato annunciato durante una conferenza stampa a Cavergno. Località scelta in quanto punto di congiunzione delle due valli, Lavizzara e Bavona, gravemente colpite dal maltempo nella notte tra il 29 e il 30 giugno.

Proprio domani era previsto l'inizio dei lavori per aprire una via di accesso alla Valle Bavona, nei pressi di Fontana. I sopralluoghi sono stati effettuati questa mattina, ma il meteo, come detto, interromperà la tabella di marcia, ha spiegato Maurizio Dattrino, comandante della regione territoriale 3.

Stesso discorso per i lavori legati alla costruzione del ponte provvisorio in zona Visletto che, lo ricordiamo, sorgerà poco più a nord rispetto al ponte distrutto. L'idea iniziale di piazzare la nuova struttura sopra al vecchio manufatto non può essere perseguita perché il cedimento ha causato il collasso di due arcate su tre. Attualmente si sta lavorando nel greto del fiume, per stabilizzare le sponde e realizzare le fondamenta. Ma le precipitazioni previste nelle prossime ore impongono l'interruzione dei lavori e la messa in sicurezza del personale e dei mezzi. Il nuovo ponte – nonostante sia provvisorio – dovrà rimanere in esercizio per almeno un anno, se non di più. Ed è quindi necessario stabilizzare il territorio per renderlo sicuro, oltre a modificare la pianificazione territoriale. 

Ryan Pedevilla, capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione ticinese, ha spiegato che in considerazione dell'allerta di MeteoSvizzera è stato predisposto un piano di evacuazione sulla falsa riga di quello della scorsa settimana, ma in maniera ridotta. I residenti che saranno sfollati troveranno alloggio a casa di parenti e amici, fuori dalle zone di pericolo. Nonostante le azioni di comunicazione e informazione capillare, lo scorso fine settimana una decina di persone aveva ritenuto di rimanere nelle proprie abitazioni, sebbene quest'ultime fossero all'interno delle zone di sbarramento. «Siamo in un Paese libero», ha commentato il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. «Non evacuiamo con la forza. Chi vuole resta a casa sua e se ne assume la responsabilità».

In Ticino l'aiuto militare in caso di catastrofe da parte dell'esercito è stato prolungato fino al 21 luglio, su domanda del Cantone. Ma molto probabilmente verrà inoltrata una nuova richiesta. La sindaca di Cevio, Wanda Dadò, ha ringraziato l'esercito per il lavoro che sta svolgendo, auspicando che possa restare per un altro periodo. La Protezione civile sarà attiva fino alla fine di agosto.

Il direttore del DI Norman Gobbi ha inoltre precisato che il Consiglio di Stato ha già stanziato un credito quadro per interventi di ripristino urgenti. Credito che verrà aggiornato per finanziare gli interventi necessari.