Il caso

Allievi e lezioni private, «il problema è serio: la scuola è selettiva»

Bellinzona: il Movimento per il socialismo e la Gioventù Anticapitalista presentano i risultati di un sondaggio condotto alla Commercio ed al Liceo - E chiedono il potenziamento del sostegno agli allievi e più ore supplementari
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
15.04.2025 12:38

«Il problema è grave. D’altronde lo conferma lo stesso Consiglio di Stato. Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport ha promesso uno studio entro giugno. Siamo certi che giungerà alle nostre stesse conclusioni». È una delle tante battaglie del Movimento per il socialismo (MPS) quella riguardante il ricorso alle lezioni private da parte degli studenti delle scuole medie superiori ticinesi. Dopo un primo sondaggio condotto nel 2022 al Liceo di Bellinzona, in collaborazione con la Gioventù Anticapitalista, che aveva mostrato che circa il 30% degli allievi del primo anno ricorreva ad un aiuto almeno una volta a settimana, ora ne è stato svolto un altro comprendente anche la Scuola cantonale di Commercio (SCC) cittadina. I risultati sono confermati. Occorre agire, e bisogna farlo in fretta, secondo il granconsigliere Giuseppe Sergi, il quale stamattina ha incontrato la stampa unitamente a due alunni di quarta.

Quel no alle proposte

La questione è sotto gli occhi di tutti. Lo scorso gennaio, però, il Gran Consiglio non è entrato nel merito delle proposte contenute nella mozione dell’MPS presentata nel marzo di tre anni or sono. Mozione che chiedeva l’assegnazione di ore supplementari per le attività di recupero e l’organizzazione di attività di sostegno gratuite. Si è quindi deciso di replicare l’inchiesta del 2022, aggiungendovi delle domande riguardanti la salute mentale e i sentimenti che provano gli studenti di fronte «ad una scuola fortemente selettiva. Emergono disagio e difficoltà diffuse», ha rilevato Giacomo Orelli. Il quale si è in seguito soffermato sulle elevate percentuali di insuccesso nel primo e nel secondo anno nelle scuole medie superiori del cantone: «Si può stimare che almeno il 50% (se non di più a seconda delle sedi) degli studenti che iniziano un percorso di studio negli istituti ticinesi non arriva a conseguire il certificato finale di maturità».

I dati sotto la lente

Eccoci, adesso, alle risultanze dell’ultimo questionario promosso ad inizio anno. Alla SCC hanno partecipato 250 allievi su 800, al Liceo 220 su 800. Prevalentemente è stata raccolta la voce di studenti del secondo anno, soprattutto ragazze. «Sia alla SCC sia al Liceo circa un terzo di coloro che hanno partecipato al sondaggio afferma di prendere lezioni private. In generale il ricorso appare occasionale, legato prevalentemente allo svolgimento di alcune verifiche», è stato spiegato. Nello specifico alla Commercio il 13% prende lezioni una volta al mese, il 10% una volta a settimana; le percentuali, al Liceo della capitale, sono rispettivamente del 10% e del 7%. Quali sono le materie più «richieste»? La matematica si piazza al primo posto seguita da quelle scientifiche e dal tedesco. La stragrande maggioranza degli allievi (l’80%) fa capo ad insegnanti privati per le ripetizioni. Ciò significa che le lezioni sono a pagamento: «Il 50% degli allievi della SCC ed il 43% di quelli del Liceo pagano un’ora di lezione tra i 21 e i 40 franchi. Il 13% della SCC ed il 38% del Liceo, invece, fra i 41 e i 60 franchi. In un anno si possono raggiungere facilmente i mille franchi». Per il 51% questi aiuti sono utilissimi.

Le condizioni di studio

Per quanto concerne le condizioni di studio, in generale, il 70% degli allievi del Liceo ritiene che l’orario sia «eccessivo e vive un sovraccarico di lavoro. Alla SCC solo il 4% degli studenti sostiene di non percepire disagio durante lo svolgimento delle lezioni. Il 16% vive sempre una situazione di disagio». La metà degli interpellati sottolinea di provare stress di fronte alle insufficienze, mentre il 45% prova frustrazione e delusione: «Questi numeri indicano che il meccanismo selettivo non è soltanto un criterio di valutazione, ma incide profondamente sulla percezione di sé e sul benessere psicologico degli studenti». Secondo l’MPS e la Gioventù Anticapitalista, pertanto, non si può più prescindere dal «potenziamento del sostegno» agli studenti, dall’assegnazione ad ogni istituto di un pacchetto supplementare di ore (integrato nella dotazione oraria) per ampliare «in modo significativo» l’offerta di lezioni supplementari e dall’organizzazione sistematica di attività di recupero pubbliche e gratuite prima dell’inizio dell’anno scolastico.