Ticino

«Allo stato attuale non possiamo escludere che ci siano altre vittime in Vallemaggia»

Il capitano della polizia cantonale Antonio Ciocco, il capoufficio della sezione del militare della protezione della popolazione Federico Chiesa e il geologo cantonale del Dipartimento del territorio sezione forestale Stefano Daverio hanno fatto il punto sui violenti temporali che hanno colpito la Vallemaggia
©SAMUEL GOLAY
Mattia Darni
30.06.2024 15:52

Il maltempo ha colpito duro nella notte in Vallemaggia. I violenti temporali hanno causato morti e danni materiali. A fare il punto tecnico sulla situazione attuale sono stati in conferenza il capitano della polizia cantonale Antonio Ciocco, il capoufficio della sezione del militare della protezione della popolazione Federico Chiesa e il geologo cantonale del Dipartimento del territorio sezione forestale Stefano Daverio.

Il primo a prendere la parola è stato Antonio Ciocco che ha espresso vicinanza e solidarietà verso le persone colpite, la popolazione della valle e quelle intervenute sul luogo per prestare soccorso. «Questa notte si sono verificati importanti scoscendimenti che hanno portato alla morte di tre persone. Una quarta risulta invece dispersa. A ciò si aggiungono importanti danni alle vie di comunicazione, alla rete elettrica e all'approvvigionamento idrico. Anche le comunicazioni sono fortemente compromesse. A Mogno c'era una colonia con una settantina di ospiti che sono stati evacuati. A Peccia abbiamo un disperso, a Prato Sornico la pista di ghiaccio e il deposito dei pompieri sono fortemente danneggiati, a Fontana, in Val Bavona, 12 persone sono state evacuate e tre persone sono decedute. Sono ancora in corso le operazioni di soccorso. Sul Pian di Peccia c'era un torneo di calcio a cui presenziavano 300 persone che sono ancora bloccate sul luogo. Stiamo ancora pianificando la loro evacuazione. Molte strade sono state erose dalle acque per cui bisogna evitare gli spostamenti fintanto che non si sarà appurata la tenuta delle vie di comunicazione. Anche la Valle Onsernone è stata toccata da scoscendimenti: la situazione è però in fase di ripristino e quindi la strada verrà riaperta a breve».

 A prendere la parola è quindi stato il capoufficio della sezione del militare della protezione della popolazione Federico Chiesa. «Ci siamo attivati nella ricerca di un'infrastruttura per accogliere le quasi 400 persone evacuate. Questo è stato possibile grazie al supporto della Protezione civile di Locarno che ci ha messo a disposizione il suo impianto di Ascona. Abbiamo poi a disposizione degli spazi presso la scuola di Aurigeno. Alcuni sfollati verranno poi ospitati dal Centro sportivo di Tenero. Abbiamo poi attivato la Protezione civile del Locarnese, mentre le altre Regioni hanno dato la loro disponibilità ad aiutare. Guardando al futuro, il nostro supporto rimarrà invariato e sarà garantito anche durante la notte».

«Attualmente sul campo sono presenti una ventina di pompieri, la Polizia con una quindicina di pattuglie, mentre il 144 ha 15 operatori ad Aurigeno e due a Cevio. La Rega è presente con quattro elicotteri», ha spiegato il capitano della polizia cantonale Antonio Ciocco. «La situazione non ci permette di escludere che ci possano essere altre vittime oltre a quelle già comunicate. Per ripristinare la viabilità è stato chiesto l'intervento dell'esercito. Attualmente solo la passerella sul ponte di Visletto risulta agibile, ma solo per i pedoni. Essa è gestita dai mezzi di soccorso».

A parlare è stato infine il geologo cantonale del Dipartimento del territorio sezione forestale Stefano Daverio. «Quello che si è verificato è dovuto ad una precipitazione a carattere temporalesco che ha comportato intensità di pioggia molto elevata. Abbiamo assistito soprattutto a processi idraulici o idrogeologici legati all'acqua. Il fiume Maggia è stato interessato sul ramo Lavizzara, Bavona e anche nella parte più bassa con fenomeni di esondazione ed erosione di sponda. Interessati anche i corsi d'acqua laterali che hanno registrato processi di alluvionamento e flusso detritico. La combinazione dell'intensità di pioggia con la conformazione del territorio è stata all'origine dei fenomeni a cui abbiamo assistito. A livello geologico, la priorità è verificare che non ci siano ulteriori pericoli latenti post-evento. Questo anche viste le previsioni meteo delle prossime ore. Costatata la situazione, si dovranno mettere in atto misure tecniche urgenti in un primo momento, e, in un secondo, pianificare ulteriori misure tecniche».

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