Altri soldi per la rotaia, ma manca AlpTransit a sud

Il Consiglio federale chiede al Parlamento altri 2,6 miliardi di franchi per sviluppare e potenziare il traffico su rotaia. Fra i progetti principali in agenda, illustrati a Berna dal capo del Dipartimento dei trasporti Albert Rösti, ci sono: un tunnel di 9 chilometri fra Morges e Perroy sulla tratta Losanna-Ginevra (costo 1,29 miliardi di franchi) , in alternativa al terzo binario, che avrebbe attraversato zone densamente popolate e comportato un elevato rischio di opposizioni; il completamento della galleria di base del Lötschberg (640 milioni), oggi solo parzialmente a due binari, che consentirà di aumentare le capacità e la stabilità dell’esercizio; la realizzazione del tunnel di base Zimmergberg II, a due tubi (205 milioni). Questi e altri interventi sono ottimizzazioni delle fasi di ampliamento 2025 e 2035, già commissionate dal Parlamento alle FFS, attraverso 300 progetti.
Strategia a lungo termine
Nel contempo, il Consiglio federale ha adottato anche la strategia a lungo termine denominata «Prospettiva ferrovia 2050». In futuro, l’ampliamento del traffico su rotaia dovrà focalizzarsi sui collegamenti all’interno e tra gli agglomerati. L’offerta ferroviaria dovrà essere migliorata soprattutto sulle brevi e medie distanze, aumentando ad esempio i collegamenti all’interno della rete regionale e valorizzando le stazioni suburbane. Sulle tratte a lunga distanza il Consiglio federale intende potenziare la ferrovia là dove non è ancora concorrenziale rispetto al traffico stradale e aereo.
La «Prospettiva 2050», tuttavia, non menziona la prosecuzione di AlpTransit a sud di Lugano (per la quale si stima un costo di 7,1 miliardi). «Una decisione tecnicamente inaccettabile e politicamente insostenibile», dice Pro Gottardo Ferrovia d’Europa, secondo cui ora il completamento dell’opera verrebbe rinviato alle calende greche. Quattro, in particolare, i punti contestati: il fatto di non aver considerato buona parte delle critiche espresse da molteplici attori nella consultazione, fra cui il Canton Ticino; la violazione della la volontà del Parlamento, che si era espresso a schiacciante maggioranza per un completamento di AlpTransit da confine a confine (nord-sud/est-ovest), nell’ambito della cosiddetta «Croce federale della mobilità». Anche il Gran Consiglio ticinese aveva ribadito all’unanimità, lo scorso mese di maggio, la rivendicazione del completamento di AlpTransit. Per questo la posizione del Governo è considerata politicamente insostenibile. Inoltre, secondo l’associazione, la Svizzera viene isolata dall’integrazione sia nella strategia green-deal europea sia nella rete europea ad alta capacità, in particolare per il traffico viaggiatori. Infine, Pro Gottardo lamenta che venga trascurata l’evoluzione nello sviluppo della ferrovia in Italia, in particolare anche la dichiarata volontà di potenziare la tratta Milano-Chiasso.
Non solo. La decisione del Consiglio federale è considerata inaccettabile per il Ticino, perché «neglige completamente» le esigenze legate alla soluzione a lungo termine dei gravi problemi del traffico regionale e transfrontaliero, «trascura in maniera incomprensibile» gli incombenti e ormai insostenibili problemi legati al carico ambientale a sud del Gottardo, non considera la questione della sicurezza, legata in particolare al transito dei convogli merci negli agglomerati ticinesi (questione messa in evidenza dall’attuale chiusura della galleria di base, cfr. pagine 2 e 3) e perché «nemmeno degna di considerazione le esigenze dello sviluppo futuro, economico e culturale, del Cantone verso una prospettiva insubrica di Città Ticino/Città dei Laghi».
In totale 27 miliardi
Il Consiglio federale, come detto, chiede al Parlamento 2,6 miliardi di franchi in più da attingere dal Fondo per l’infrastruttura ferroviaria. Assieme ai progetti compresi nei programmi di ampliamento in corso fino al 2035 la Confederazione investe dunque oltre 27 miliardi di franchi nell’ampliamento della rete ferroviaria. I lavori di ampliamento, dice il Consiglio federale, procedono « a ritmi serrati», procedono, ma molti progetti saranno terminati con parecchi anni di ritardo. Si tratta, ad esempio, degli ampliamenti ai nodi ferroviari di Berna, Zurigo-Stadelhofen, Losanna e Ginevra o della costruzione della galleria di base dello Zimmerberg II. I ritardi sono dovuti ai ricorsi nonché a modifiche a posteriori e finestre temporali non realistiche per i lavori di costruzione, come pure al fatto che durante i lavori di costruzione non è possibile imporre troppe limitazioni ai passeggeri.