Sanità

Altro preavviso di stangata: «Nel 2025 premi su del 5%»

Dopo Comparis, anche Santésuisse quantifica i possibili aumenti di cassa malati – bonus.ch parla di +7% – Determinante è la crescita delle tariffe ospedaliere e dei costi in diversi settori – Il Ticino fra i Cantoni più esposti
© KEYSTONE/Christian Beutler
Giovanni Galli
10.09.2024 20:30

L’esatta portata della stangata sarà nota solo a fine settembre, quando Elisabeth Baume-Schneider comunicherà i premi di cassa malati per il 2025. Fra gli addetti ai lavori, tuttavia, le previsioni concordano attorno allo stesso ordine di grandezza. A fine maggio il sito di comparazione Comparis.ch aveva pronosticato un aumento del 6% del premio medio (con punte di oltre il 10% in certe regioni). L’organizzazione degli assicuratori Santésuisse ha ventilato un rincaro di circa il 5%. Questo ennesimo aumento si aggiungerebbe a quelli degli ultimi due anni: +8,7% nel 2024 e +5,4% nel 2023 (inizialmente era stato annunciato un +6,6%, poi corretto verso il basso per ché un numero sopra la media di assicurati ha cambiato assicuratore o scelto una franchigia più elevata per ridurre l’onere dei premi).

Nold: «Prospettive allarmanti»

Ieri come oggi, il motore degli aumenti di premio è la crescira dei costi sanitari. Nei primi sette mesi dell’anno, i costi per assicurato sono saliti del 4,83% a livello nazionale, ha dichiarato la direttrice di Santésuisse Verena Nold ai giornali Tamedia, ricordando che i premi devono coprire i costi. Nel calcolo sottoposto alle autorità federali si tiene conto dei costi del 2023, di quelli parziali di quest’anno e delle previsioni per il prossimo, quando sono previsti forti aumenti tariffali a favore dei fornitori di servizi. Da un lato, gli ospedali dovranno ammortizzare gli investimenti nei nuovi stabili, dall’altro per gli operatori sanitari si prevedono costi salariali più elevati a causa dell’adeguamento al rincaro. «Per chi paga i premi le prospettive sono allarmanti» ha detto Nold. A livello di costi si assiste a grosse differenze tra i Cantoni. Nei primi sette mesi dell’anno c’è stato un aumento dell’11% nel Giura, dell’8,1% nel Canton Vaud, del 7,9% a Neuchâtel e del 7% in Ticino.

Preoccupa lo Spitex

Nei primi sette mesi sono cresciute tutte le principali voci, in particolare i costi per le cure ambulatoriali ospedaliere, aumentati di 275 milioni di franchi. Un incremento si è verificato anche a livello di studi medici (+5%) e di costi di laboratorio, dove a una riduzione delle tariffe del 10% nel 2023 ha fatto seguito un incremento dei costi del 12,7% quest’anno. Questo, secondo Nold, dimostra che il settore è riuscito a compensare le perdite fatturando più casi.

Ma la maggior fonte di preoccupazione, secondo gli assicuratori, sono le cure a domicilio. Nei primi sette mesi i costi sono aumentati del 9,7%, un’evoluzione legata al fatto che da qualche anno i familiari che prestano cure ai loro cari possono essere remunerati. Il problema è che le organizzazioni private attive nel settore fatturano allo stesso modo le cure fornite dalla famiglia o da un’infermiera diplomata. «Dal momento che riversano ai familiari solo un parte dei soldi dati dagli assicuratori, queste organizzazioni realizzano un buon margine. Non è giusto: bisogna cambiare il sistema», ha spiegato Nold (la cassa malati paga 53 franchi l’ora mentre gli assistenti ne ricevono dai 30 ai 35). Sul Tages-Anzeiger viene specificato che i costi fatturati per l’assistenza dei familiari ammontano a 50 milioni di franchi nel periodo gennaio-luglio, mentre nei primi sette mesi del 2023 erano di 30 milioni.

Le riserve sono diminuite

Da parte sua, il sito di comparazione bonus.ch prevede un rialzo dei premi di quasi il 7%, dopo aver ricordato che rispetto all’anno scorso i costi complessivi sono aumentati di oltre 1 miliardo di franchi. A suo avviso, con un aumento dei costi del 7%, il Ticino dovrebbe essere fra i Cantoni in cui si assisterà a una crescita dei premi superiore alla media.

Negli ultimi anni, inoltre, le riserve degli assicuratori sono diminuite. Una parte di loro, pertanto, non potrà più permettersi di compensare gli aumenti dei costi. Le casse malati con un tasso di riserve basso «sono maggiormente costrette a imporre importanti variazioni di premio». È quindi possibile che alcune dovranno ricorrere ad aumenti di premio di oltre il 12%. Per contro, gli istituti con un tasso elevato di riserve «tenderanno a mantenere una certa stabilità nei premi, se non addirittura a ridurli». Il portale azzarda anche una previsione, sulla base di un sondaggio effettuato in maggio: il 32% degli assicurati prenderà in considerazione un cambiamento di cassa malati per pagare meno. Per il 2024 lo aveva fatto il 17%, per il 2023 il 19%.