Il caso

Amanda Knox e Raffaele Sollecito insieme, 15 anni dopo

I due giovani coinvolti nel delitto di Meredith Kercher si sono rivisti quest'estate per una gita che sarebbe dovuta avvenire proprio quel tragico 2 novembre 2007
Irene Solari
31.10.2022 14:00

Il tragico caso del delitto di Perugia. A esattamente quindici anni dal fatto di sangue che sconvolse la cittadina universitaria, si torna a parlare di Amanda Knox e di Raffaele Sollecito. Il motivo? Una foto apparsa online che ha fatto in brevissimo tempo il giro dei media. Nel ritratto si vedono due ragazzi felici, vicini, sorridenti, a braccetto insieme per le stradine assolate di Gubbio. Knox e Sollecito, appunto. A darne notizia è stato il britannico Mirror, pubblicando l’immagine. Foto che, stando al tabloid, risalirebbe al mese di giugno, quando i due si sono concessi una gita nel paese umbro.

L’omicidio

Ma facciamo un passo indietro. Torniamo a quindici anni fa. Era proprio in questo periodo dell’anno, si festeggiava Halloween. Anche se di tempo ne è trascorso, le immagini della villetta di Via della Pergola a Perugia sono rimaste impresse nella memoria di molti. La notte del 1. novembre 2007 Meredith Kercher, una studentessa inglese, viene brutalmente assassinata. Il suo copro viene ritrovato il giorno dopo con la gola tagliata, i segni di 47 coltellate e le tracce di una violenza sessuale. La giovane era arrivata da appena qualche mese nella città universitaria grazie al programma di studi Erasmus ed era andata ad abitare nella casetta di Via della Pergola, insieme alla coinquilina Amanda Knox.

Gli imputati nel 2007: Rudy Guede, Amanda Knox e Raffaele Sollecito
Gli imputati nel 2007: Rudy Guede, Amanda Knox e Raffaele Sollecito

L’arresto e i processi

Le indagini partono immediatamente e nel giro di pochi giorni – il 6 novembre – vengono arrestati Amanda Knox e il suo fidanzato di allora, Raffaele Sollecito. I due all’epoca sono giovanissimi: hanno rispettivamente 20 lei e 23 anni lui. Il 20 novembre un’altra svolta nelle indagini: viene fermato anche lo studente ivoriano Rudy Guede. Sarà lui a essere ritenuto, dopo anni di processi, colpevole dei fatti «in concorso» con terzi. Persone che le indagini non hanno mai saputo identificare. Knox e Sollecito, infatti, dopo essere stati condannati due volte ed essere stati per altrettante volte prosciolti, vengono assolti in via definitiva nel 2015 dalla Cassazione italiana, alla fine di un lungo e tortuoso percorso processuale che li ha visti finire dietro le sbarre per 4 anni. L’assoluzione viene motivata da «incredibili falle nelle indagini», tra cui anche la mancanza di tracce del DNA dei due nella stanza dove era avvenuto il delitto e sul corpo di Meredith.

«Ero il condannato ideale»

Guede verrà invece condannato a una pena di 16 anni di carcere. Scarcerato un anno fa, dopo alcuni sconti di pena, ha recentemente ritrovato una vita normale: ha un lavoro e una casa. E ha anche scritto un libro sulla vicenda, raccontando la propria versione dei fatti. Guede in un’intervista al Corriere della Sera si descrive all’epoca come «solo e senza un soldo, senza “le spalle coperte”». «Ero il condannato ideale». Guede riflette anche sulla questione giuridica del concorso, ovvero il fatto di avere agito non da solo ma insieme a terzi. «Nelle mie sentenze c’è scritto: in concorso con Amanda Knox e Raffaele Sollecito, e nessuno dei giudici mi ritiene autore materiale del delitto. Poi loro vengono assolti. Allora io mi chiedo: con chi ho concorso?».

Una serie TV

Alla vicenda, che ha interessato per anni l’opinione pubblica – ma soprattutto la figura di Amanda Knox – è stata anche dedicata un’omonima serie-documentario di Netflix: Amanda Knox. Una produzione che ripercorre lo svolgimento dei fatti all’interno di Via della Pergola.

© Netflix/Amanda Knox
© Netflix/Amanda Knox

«Un’occasione piacevole»

Ma torniamo all’incontro di Amanda e Raffaele a Gubbio e alla foto del Mirror. «Radiosi mentre posano a braccetto, Amanda Knox e Raffaele Sollecito si godono un momento speciale quindici anni dopo essere stati arrestati in seguito all’omicidio della giovane britannica Meredith Kercher». Così si legge sul tabloid inglese. Tabloid al quale Sollecito ha anche rilasciato delle dichiarazioni in proposito. L’incontro, dice, è stato una piacevole occasione per rivedere Amanda dopo tanto tempo: «È stato così bello, è stato il massimo» ha dichiarato l’uomo, ora ingegnere informatico a Milano. E ancora: «È stato dolce-amaro tornare indietro perché avremmo dovuto andarci in circostanze così diverse, ma è stato bello per noi poter parlare di qualcosa che non fosse il caso giudiziario».

La gita il giorno del ritrovamento del corpo

Una gita a Gubbio in realtà era già stata programmata molto tempo fa da Amanda Knox e Raffaele Sollecito: la data fissata era proprio il tragico 2 novembre 2007, giorno nel quale, invece, fu rinvenuto il cadavere di Meredith nell’appartamento che la giovane studentessa inglese condivideva con Amanda Knox. Come racconta Sollecito alla cronista del Mirror. «Avevamo programmato di andare a Gubbio il giorno del ritrovamento del corpo di Meredith. Avevamo deciso di fare quel viaggio, perché ovviamente non sapevamo cosa le fosse successo e quel giorno avevamo tempo libero. Questo era il piano prima della scoperta dell'omicidio di Meredith».