Ancora più tragico il bilancio: sei morti

AROLLA (VS) - Si fa ancora più tragico il bilancio dell'incidente di montagna avvenuto tra domenica e lunedì nella regione di Arolla, in Vallese: una sesta persona, Kalina Damyanova, una donna di nazionalità bulgara di 52 anni, moglie della guida residente in Ticino e organizzatore della spedizione, è morta in ospedale alle 12 circa di oggi. Lo riferisce in una nota la polizia cantonale vallesana.
Gli altri cinque deceduti sono italiani, tra cui la guida alpina, il 59.enne Mario Castiglioni, residente in Ticino, in Valle di Muggio. Rimangono ricoverati in ospedale tre feriti in condizioni critiche, di cui solo uno - sarebbe un ticinese di 72 anni - "lotta tra la vita e la morte", ha riferito all'agenzia di stampa italiana ANSA il portavoce della polizia cantonale vallesana Markus Rieder. Le condizioni di salute degli altri due, di cui non è stata fornita le nazionalità, sono "stabili".
Gli alpinisti facevano parte di un gruppo di 14 persone, divise in due comitive, rimaste bloccate da una violenta tempesta mentre erano impegnate nella traversata Chamonix-Zermatt. A causa dell'improvviso peggioramento delle condizioni meteo, non sono riuscite a raggiungere il rifugio Vignettes - a 3.157 metri di quota fra la Pigne d'Arolla e il Monte Collon - e sono state costrette a trascorrere la notte all'aperto, con temperature scese a meno 20 gradi.
L'allarme è scattato ieri mattina verso le 6.30 su segnalazione del guardiano della capanna alpina: subito è stata avviata una vasta operazione di ricerca cui hanno preso parte sette elicotteri di Air Glaciers, Air Zermatt e Rega, nonché diversi medici e guide alpine.
Al momento del ritrovamento gli escursionisti - italiani, francesi e tedeschi - soffrivano di ipotermia: solo uno era già morto, presumibilmente vittima di una caduta. Verso le 12.30 tutti gli alpinisti sono stati trasportati in diversi ospedali della regione. Cinque di loro sono deceduti dopo il ricovero, la donna è spirata oggi mentre tre, come detto, versano ancora in condizioni critiche. Gli altri soffrono di un leggero assideramento e la loro vita non è in pericolo.
La spedizione, partita il 26 aprile e che avrebbe dovuto terminare proprio oggi, era stata organizzata dalla MGL Mountain Guide di Chiasso. Fra le vittime figura il contitolare della società, Mario Castiglioni, un comasco 59enne residente in Valle di Muggio, che guidava il gruppo sulla Haute Route assieme alla moglie di origini bulgare.
Stando all'ANSA, Castiglioni era "super esperto" e "conosceva bene la Haute Route Chamonix-Zermatt, l'aveva fatta più volte". "Mario era una persona di 59 anni con una forza e un'energia che neanche i ventenni hanno. Un personaggio unico", ricorda l'aspirante guida alpina Marco Bigatti, da poco entrato alla MGL Mountain Guide.
"Non so quante guide - spiega Bugatti citato dall'ANSA - abbiano all'attivo così tanti giri in tutto il mondo. Ha lavorato in tutte le discipline, soprattutto sullo sci, andando ovunque a fare scialpinismo. Bisognerà capire cosa è successo: per essersi fermato ci deve essere stato veramente qualcosa di particolare". La moglie, di origini bulgare, "ogni tanto andava con lui, gli dava supporto logistico".
Altre due disgrazie colpiscono il ValleseAltre due disgrazie hanno funestato ieri il Vallese. Uno sciescursionista ha perso la vita nella regione del ghiacciaio dell'Allalin a causa di una valanga e altri due alpinisti sono deceduti sul versante vallesano del Mönch, quattromila delle Alpi bernesi situato tra i più noti Eiger e Jungfrau.
Secondo quanto comunicato oggi dalla polizia cantonale, nel primo incidente due sciescursionisti - un uomo e una donna di nazionalità francese, entrambi 49.enni - sono partiti da Saas-Fee in direzione del Mittelallalin. Nella salita sono però stati travolti da una placca nevosa. La donna è riuscita a liberarsi e a chiamare i soccorsi, che sono giunti rapidamente sul posto. L'uomo è stato elitrasportato all'Inselspital di Berna ma è morto in serata a causa delle gravi ferite riportate.
Nell'altra disgrazia due giovani alpinisti svizzeri di 21 e 22 anni, un bernese e un basilese, stavano scendendo domenica dal Mönch lungo la cresta Nord verso l'Eigerjoch, quando sono stati sorpresi delle cattive condizioni meteorologiche. Dati per dispersi in serata, sono stati poi ritrovati, ormai senza vita, ieri mattina. I primi elementi dell'inchiesta lasciano pensare che non siano potuti sopravvivere a causa del freddo e dello sfinimento.