Il caso

«Andrey Kotov si è suicidato», ma amici e organizzazioni contestano le autorità russe

L’uomo era finito in carcere con l’accusa di estremismo: secondo le autorità aveva promosso la «propaganda LGBT» con la sua agenzia di viaggi Men Travel
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Red. Online
06.01.2025 22:05

Lo scorso 29 dicembre, il 48.enne Andrey Kotov è stato trovato morto in una struttura detentiva russa che ospita gli imputati in attesa di processo. Kotov, un uomo d’affari di Mosca, era a capo dell’agenzia di viaggi Men Travel. Le autorità russe lo avevano accusato di «estremismo». E questo, semplicemente, perché Kotov organizzava viaggi per le persone LGBTQ+. 

Secondo le ricostruzioni dei media del Paese e delle autorità, Kotov si è suicidato. RIA Novosti, citando una fonte qualificata, ha spiegato che sul corpo di Kotov sono stati trovati dei tagli. Il canale Telegram VChK-OGPU ha invece riferito di un rasoio ritrovato nella cella del 48.enne. Non è stata trovata alcuna nota, scrive al riguardo Meduza.

Gli investigatori, secondo quanto comunicato dall’avvocato di Kotov, hanno dichiarato che l’uomo d’affari si è tolto la vita attorno alle 4 del mattino. Il quotidiano Moskovsky Komsomolets ha aggiunto che il corpo è stato rinvenuto da un compagno di cella. Eva Merkacheva, membro del Consiglio presidenziale per i diritti umani, ha invece detto alla TASS che Kotov è stato trovato morto attorno alle 2.

Le autorità, fra cui il Servizio penitenziario federale, hanno prontamente avviato un’indagine per stabilire come, e quando, è morto Kotov. Kommersant scrive che gli inquirenti stanno considerando se muovere accuse contro lo staff della struttura per negligenza o, ancora, istigazione al suicidio.

La tesi del suicidio è stata tuttavia respinta dall’organizzazione per i diritti umani Gulagu. E questo perché non sono state prodotte prove a sostegno. Una fonte ha spiegato a Gulagu che Kotov è stato vittima di violenza sessuale. Non solo, gli sono anche stati estorti soldi. Gulagu ha pure riferito che il personale della prigione ha «intenzionalmente creato le condizioni per mettere sotto pressione Kotov». Come? Spargendo la voce fra gli altri detenuti circa il suo orientamento sessuale e il suo coinvolgimento nell’organizzazione di viaggi per persone LGBTQ+. Indiscrezioni, queste, che Meduza non ha potuto verificare in maniera indipendente. Il giornalista e amico di Kotov Alex Moor, in ogni caso, si è spinto oltre. Affermando che la morte di Kotov rientra nella casistica degli omicidi politici. Moor ha aggiunto che Kotov è morto a causa delle torture subite o su ordine diretto del Cremlino.

Kotov era stato arrestato il 30 novembre scorso ed era appunto stato accusato di coinvolgimento in una «organizzazione estremista». Gli investigatori avevano affermato che il suo club di viaggio, Men Travel, aveva organizzato viaggi che promuovevano «propaganda LGBT». Kotov aveva negato le accuse, affermando che la sua azienda si era concentrata esclusivamente sul turismo. Aveva affermato che, durante la sua detenzione, era stato torturato con scosse elettriche. Kotov era entrato in carcere il 2 dicembre ed era stato messo in isolamento quasi immediatamente. Secondo quanto riferito, il centro di detenzione si era rifiutato di accettare pacchi con i suoi farmaci quotidiani.

Una settimana prima della sua morte, gli investigatori avrebbero portato ulteriori accuse contro Kotov, reo di produrre pornografia infantile. Queste accuse non sono state verificate, mentre il team di difesa di Kotov non ha confermato l’esistenza di un secondo caso.

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