Angelo Renzetti: «Lavoro per il ritorno di Mario Draghi»
«Ho detto sì perché mi piacciono le sfide. Anche quelle impossibili». L’ex presidente del Football Club Lugano, Angelo Renzetti, ha accettato di candidarsi al Senato italiano, nella circoscrizione Europa, sotto le insegne di Azione e Italia Viva. «Non mi faccio alcuna illusione - dice al CdT – anche perché c’è un solo seggio in palio». Speranze poche. Certezze, invece, molte di più. A partire dalla motivazione che ha spinto l’ex patron dei bianconeri a tentare la corsa per un seggio al Parlamento di Roma.
«Mi ha convinto la proposta di spingere per il ritorno a Palazzo Chigi di Mario Draghi - dice Renzetti - In un momento difficilissimo, con una pandemia da frenare e una guerra improvvisa, Draghi ha saputo portare l’Italia dove altri Paesi d’Europa non sono arrivati, ha raggiunto risultati straordinari ed è stato capace di coalizzare forze politiche diverse tra loro. Il finale di quella esperienza non mi è piaciuto, se ci fosse anche soltanto una possibilità di farlo tornare sarebbe importante conquistarla».
La politica sembra piacere, a Renzetti. L’elezione nei Comites luganesi (i Comitati per gli Italiani all’Estero, ndr) a dicembre dello scorso anno nella lista “Movimento Italia”, «mi ha fatto individuare come persona che si impegna - dice ancora l’ex presidente del Lugano - il terzo polo di Calenda e Renzi rappresenta il centro ed è una collocazione adeguata, una sorta di grande lista civica. Credo che abbiano scelto me perché sono conosciuto e perché puntino a coinvolgere di più il Ticino. Qui gli italiani sono molti, e c’è una forte sensibilità per i temi che riguardano il Paese».