Musica

Angolo testi, che cosa si dice a Sanremo 2024

Tra qualche frase intelligente e tantissimo trash, ecco alcune brevi citazioni o strofe significative dei testi delle canzoni in gara
©Riccardo Antimiani
Stefano Olivari
16.01.2024 18:30

I primi ascolti delle trenta canzoni di Sanremo 2024 hanno fatto scrivere e parlare molto, con previsioni centrate sulla qualità musicale proposta. Poca enfasi sui testi anche perché, come già notato, due terzi dei brani sono centrati sull’amore e per il resto su autoaffermazione femminista o da rapper di periferia, con poche eccezioni. Insomma, poco da dire sui temi e su quello che una volta si definiva ‘Il messaggio’ ma molto sui testi in sé, con qualche frase intelligente e tantissimo trash. Anche per i testi proponiamo la divisione in gironi, con brevi citazioni di ritornello o strofe significative.

Amori piagnoni

Nella musica e nella realtà è il grande momento di chi si piange addosso, per catturare l’empatia o anche soltanto la compassione del pubblico. Quasi tutti uomini, quasi tutti con amori finiti o al capolinea. Adolescenziale-teatrale Sangiovanni: 

Non basterà se ti scrivo una lettera questa è l’ultima – Capiscimi – A mia discolpa dico che ero perso – Ho dato comunque tutto me stesso tutto me stesso ancora adesso ancora adesso
Sangiovanni (Finiscimi)

 Ammette le proprie colpe Fred De Palma, sperando in un ripensamento:

Il cielo non ci vuole – Pieni di rimpianti fino all’overdose – E anche se ti ho dato tutto di me – Ti ho fatta solo piangere, piangere
Fred De Palma (Il cielo non ci vuole)

 Poco lucida Emma, si lamenta senza sapere cosa vuole:

È colpa mia – Se adesso siamo in bilico – Ma è colpa tua – Hai gli occhi che mi uccidono – Lo sai però – Mi fai sentire il brivido di stare bene
Emma (Apnea)

La mettono sul drammatico i Santi francesi:

Mi hai lasciato con l’amore in bocca – Senza farlo apposta – Sono le ultime gocce di pioggia – Scivoliamo sopra tetti – Prima di cadere a pezzi
Santi francesi (L'amore in bocca)

I Negramaro cercano di giocarsi le ultime chance con le citazioni nostalgiche, perdendo la dignità:

E sulla pelle, tra i capelli, sulla tua bocca – Eravamo una canzone di Battisti all’alba – Anche senza ‘Bionde trecce’ – Dio quanto sei bella!
Negramaro (Ricominciamo tutto)

Irama ci prova ma non ha fiducia in sé stesso:

Tu sorridevi – Cercavi un modo per proteggermi – Però non c’eri – Quando volevo che tu fossi qui – Bastasse solo una stupida canzone a riportarti da me
Irama (Tu no)

I La Sad la prendono male, anzi malissimo:

L’amore spacca il cuore a metà – Ti lascia in coma dentro il solito bar – Nessuno resta per sempre tranne i tattoo sulla pelle – Prendo qualcosa se qualcosa non va
La Sad (Autodistruzione)

Cerca di far scattare la nostalgia il furbo Gazzelle:

Vorrei guardare il passato con te – Addosso al muro con il proiettore – Viverlo insieme un minuto anche tre – Scappare per un po’ da Roma Nord
Gazzelle (Tutto qui)

Triste ma lucido Il Tre:

Siamo fragili - come la neve – Come due crepe – E so che non è facile – Volersi bene – Stare in catene
Il Tre (Fragili)

Amori tormentati

Non tutti gli amori sono finiti, ci sono anche quelli che vanno avanti fra alti e bassi.

Criptica e un po’ minacciosa Clara:

Cosa siamo noi? Solo diamanti grezzi – Cadono in mille pezzi in una storia sola
Clara (Diamanti Grezzi)

Pesante Diodato, forse cerca di farsi lasciare:

Tu ancora ti muovi – Qui dentro ti muovi – Cerchi l’ultima parte di me – Che crede ancora sia possibile
Diodato (Ti muovi)

Indecisa Rose Villain:

Ti ho fatto entrare nel mio disordine – senza di te non ho niente da perdere – e non ho mai avuto paura del buio – Ma di svegliarmi con accanto qualcuno – Per me l’amore è un proiettile – Ricordo ancora il suono click boom boom boom
Rose Villain (Click boom!)

Tormentato anche l’amore di Geolier, ma fuori da Napoli nessuno capisce il perché:

Tu m’intrappl abbraccianm – Pur o riavl er n’angl – Comm m può ama si non t’am
Geolier (I p’ me, tu p’ te)

Annalisa ha qualche problema, forse non risolvibile:

Sinceramente quando quando quando piango – Anche se a volte mi nascondo – Non mi sogno di tagliarmi le vene – Sto tremando – Sto tremando – Sto facendo un passo avanti e uno indietro
Annalisa (Sinceramente)

Amori e basta

Amori finiti, amori tormentati, ma anche amori e basta, da vivere con relativa positività.

Discotecari i The Kolors:

Un ragazzo incontra una ragazza – Le labbra sulle labbra – Poi che succederà – E comprerei per te la luna se ci avessi money
The Kolors (Un ragazzo una ragazza)

Maninni fa scattare l’identificazione nostalgica negli ascoltatori più anziani:

Come l’amore il primo giorno d’estate – Come i dischi belli che non scordi più – Come l’istante che ti cambia per sempre – Ma in fondo resti ancora e ancora tu
Maninni (Spettacolare)

Superclassici, stanno bene su tutto, i tre de Il Volo:

Cadi dal cielo come un capolavoro – Prima di te non c’era niente di buono – Come se – Tu fossi l’unica luce a dare un senso
Il Volo (Capolavoro)

Regressione liceale per Mr. Rain:

Io e te fermiamo il mondo quando stiamo insieme – Anche se dura un secondo come le comete
Mr. Rain (Due altalene)

Non si arrendono i Ricchi e Poveri:

Dammi retta scendi adesso in pista – Gira, gira, girerà la testa – Non ti vedo, dove sei finita – Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
Ricchi e Poveri (Ma non tutta la vita)

Renga e Nek giocano per portare a casa il risultato:

E per questo anch’io – Sono pazzo di te – E non sai come vorrei farne a meno – E lo sa solo Dio – Chi è più pazzo di me – Sotto questo mantello di cielo
Renga e Nek (Pazzo di te)

Periferia

Vista la quantità industriale di rapper, più o meno edulcorati, convocata da Amadeus, ci saremmo aspettati più testi duri, pieni di ghetti immaginari. Invece sono tutti diventati gattini mainstream. La periferia è ben presente soltanto in Mahmood, che per fortuna non spiega il significato di fiori e zucchero

Ballavamo nella zona Nord – Quando mi chiamavi fra – Con i fiori nella tuta gold – Tu ne fumavi la metà – Ma passerà – Ricorderò i gilet neri pieni di zucchero – Cambio numero – 5 cellulari nella tuta gold – Baby non richiamerò
Mahmood (Tuta gold)

Stesso immaginario per Ghali, che però la prende più larga:

Siamo tutti zombie – Con il telefono in mano – Sogni che si perdono in mare – Figli di un deserto lontano – Zitti non ne posso parlare – Ai miei figli cosa dirò – Benvenuti nel Truman Show
Ghali (Casa mia)

Io ballo da sola

Diverse le donne che si sono stancate degli uomini e più in generale di farsi giudicare. La capofila di questa corrente di pensiero non poteva che essere Loredana Berté

E sono pazza di me sì perché – Mi sono odiata abbastanza – Prima ti dicono basta sei pazza – E poi, poi ti fanno santa
Loredana Berté (Pazza)

Anche Alessandra Amoroso balla da sola:

Sarà che questa vita - non la prendo mai sul serio – e che magari un giorno me ne pento – ma ora no – e anche se lentamente cado giù – da un grattacielo – durante il volo – piano dopo piano – mi ripeto – Fino a qui tutto bene
Alessandra Amoroso (Fino a qui)

Fa un po’ paura Fiorella Mannoia:

Sono la strega in coma al rogo – Una farfalla che imbraccia il fucile – Una regina senza trono – Una corona di arancio e di spine
Fiorella Mannoia (Mariposa)

Si cura da sola le sue ferite BigMama:

Animo buono ma riempito di odio – Per far testa a quello degli altri – Più di un colpo d’arma da fuoco – E ti restava solo incassarli – È facile distruggere i più fragili – Colpire e poi affondare chi è solo
BigMama (La rabbia non ti basta)

Giovani

Fra i trenta che canteranno all’Ariston tanti giovani per l’anagrafe ma pochi giovani dentro. Fra questi Angelina Mango:

Muoio senza morire – In questi giorni usati – Vivo senza soffrire – Non c’è croce più grande – Non ci resta che ridere in queste notti bruciate – Una corona di spine sarà il dress-code per la mia festa
Angelina Mango (La noia)

Già fanno bilanci i BNKR44:

Scrivo dentro un garage – La mia testa è un collage – Di canzoni e momenti tristi – Ho finito le chance
BNKR44 (Governo punk)

Vuole entrare nella leggenda Alfa:

Mi han detto punta al sole ma non come Icaro - Che il mondo è troppo grande per pensare in piccolo – Ma se morirò da giovane – Qualcosa avrò da scrivere
Alfa (Vai!)

Difficile considerarlo un giovane, ma Dargen D’Amico è l’unico che guardi cosa succeda fuori dalle mura di casa o dal proprio quartiere e quindi è iscritto d’ufficio ai giovani:

C’è una guerra di cuscini – Ma cuscini un po’ pesanti – Se la guerra è dei bambini – La colpa è di tutti quanti
Dargen D’Amico (Onda alta)
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