Angolo testi, che cosa si dice a Sanremo 2024

I primi ascolti delle trenta canzoni di Sanremo 2024 hanno fatto scrivere e parlare molto, con previsioni centrate sulla qualità musicale proposta. Poca enfasi sui testi anche perché, come già notato, due terzi dei brani sono centrati sull’amore e per il resto su autoaffermazione femminista o da rapper di periferia, con poche eccezioni. Insomma, poco da dire sui temi e su quello che una volta si definiva ‘Il messaggio’ ma molto sui testi in sé, con qualche frase intelligente e tantissimo trash. Anche per i testi proponiamo la divisione in gironi, con brevi citazioni di ritornello o strofe significative.
Amori piagnoni
Nella musica e nella realtà è il grande momento di chi si piange addosso, per catturare l’empatia o anche soltanto la compassione del pubblico. Quasi tutti uomini, quasi tutti con amori finiti o al capolinea. Adolescenziale-teatrale Sangiovanni:


Ammette le proprie colpe Fred De Palma, sperando in un ripensamento:


Poco lucida Emma, si lamenta senza sapere cosa vuole:


La mettono sul drammatico i Santi francesi:


I Negramaro cercano di giocarsi le ultime chance con le citazioni nostalgiche, perdendo la dignità:


Irama ci prova ma non ha fiducia in sé stesso:


I La Sad la prendono male, anzi malissimo:


Cerca di far scattare la nostalgia il furbo Gazzelle:


Triste ma lucido Il Tre:


Amori tormentati
Non tutti gli amori sono finiti, ci sono anche quelli che vanno avanti fra alti e bassi.
Criptica e un po’ minacciosa Clara:


Pesante Diodato, forse cerca di farsi lasciare:


Indecisa Rose Villain:


Tormentato anche l’amore di Geolier, ma fuori da Napoli nessuno capisce il perché:


Annalisa ha qualche problema, forse non risolvibile:


Amori e basta
Amori finiti, amori tormentati, ma anche amori e basta, da vivere con relativa positività.
Discotecari i The Kolors:


Maninni fa scattare l’identificazione nostalgica negli ascoltatori più anziani:


Superclassici, stanno bene su tutto, i tre de Il Volo:


Regressione liceale per Mr. Rain:


Non si arrendono i Ricchi e Poveri:


Renga e Nek giocano per portare a casa il risultato:


Periferia
Vista la quantità industriale di rapper, più o meno edulcorati, convocata da Amadeus, ci saremmo aspettati più testi duri, pieni di ghetti immaginari. Invece sono tutti diventati gattini mainstream. La periferia è ben presente soltanto in Mahmood, che per fortuna non spiega il significato di fiori e zucchero


Stesso immaginario per Ghali, che però la prende più larga:


Io ballo da sola
Diverse le donne che si sono stancate degli uomini e più in generale di farsi giudicare. La capofila di questa corrente di pensiero non poteva che essere Loredana Berté


Anche Alessandra Amoroso balla da sola:


Fa un po’ paura Fiorella Mannoia:


Si cura da sola le sue ferite BigMama:


Giovani
Fra i trenta che canteranno all’Ariston tanti giovani per l’anagrafe ma pochi giovani dentro. Fra questi Angelina Mango:


Già fanno bilanci i BNKR44:


Vuole entrare nella leggenda Alfa:


Difficile considerarlo un giovane, ma Dargen D’Amico è l’unico che guardi cosa succeda fuori dalle mura di casa o dal proprio quartiere e quindi è iscritto d’ufficio ai giovani:

