Aria di addio: Kering vende il suo capannone di Bioggio
Il gruppo Kering dice adieu a Bioggio. La voce girava da tempo nel Malcantone, complice anche il dichiarato disinvestimento in Ticino del colosso francese del lusso in questi anni, ma finora la sede logistica di Bioggio di Luxury Goods aveva resistito. Ora c’è un forte indizio che non sarà più il caso.
Il Corriere del Ticino ha infatti appreso che il capannone in zona aeroporto ha un nuovo proprietario: una società immobiliare creata a fine novembre che ha fra i suoi scopi «l’acquisto, la detenzione, l’amministrazione, l’affitto, la vendita e la messa a pegno di beni immobili». Al momento ha sede legale presso una fiduciaria luganese, il cui direttore figura come amministratore unico della nuova SA. Che ora questa società sia proprietaria dello stabile di Bioggio, ci è stato confermato dall’Ufficio del registro fondiario di Lugano.
Da capire che tipo di attività verrà insediata (non più logistica ma industriale, secondo nostre informazioni), se Kering in qualche modo continuerà a utilizzare quegli spazi (molto improbabile, dato che li ha gradualmente abbandonati) e in che misura il nuovo corso potrà compensare, fiscalmente, per il Comune, la perdita di un contribuente come Kering, che a Bioggio, negli anni, ha dato comunque tanto.
I fasti, la stangata, l’addio
Sono diversi i Comuni ticinesi che hanno vissuto gli alti e i più recenti bassi legati alla presenza diffusa nel Cantone del colosso della moda (oltre a Bioggio, Cadempino, Vezia, Sant’Antonino e Stabio). Il gruppo Kering, tramite società quali Luxury Goods International e Luxury Goods Logistics si era stabilito in Ticino per ragioni di ottimizzazione fiscale, portando al contempo fiumi di denaro alle casse comunali in cui aveva sede, oltre che cantonali. Ma, verso fine anni Dieci, i sistemi giudiziari di diversi Paesi, in particolare Francia e Italia, hanno sancito che più che di ottimizzazione, si trattasse di una grossa irregolarità fiscale e il gruppo Kering ho dovuto risarcire ben più di un miliardo di euro. Di conseguenza da qualche anno sta progressivamente diminuendo la propria presenza in Ticino, anche perché sta concentrando il proprio settore logistico nel polo globale che ha costruito a Trecate, in Piemonte, grande come venti campi da rugby (oltre 162.000 metri quadrati) e inaugurato nel 2021. Del disimpegno ticinese di Kering dopo anni di vacche grasse, hanno risentito in particolare i Comuni di Cadempino - che in pochi anni ha dovuto alzare il moltiplicatore d’imposta di oltre 15 punti percentuali - Vezia e Bioggio. Questi ultimi due Comuni hanno in particolare dovuto restituire milioni di tasse riscosse in eccesso e a Bioggio ciò aveva causato una piccola crisi politica e l’aumento di 8 punti del moltiplicatore.
Più che nell’aria
Il disimpegno di Kering era stato concordato con le parti sociali e, stando a Paolo Coppi, vicesegretario regionale dell’OCST, il colosso della moda in questi anni lo sta rispettando: «Nel piano steso nel 2019 era previsto che il gruppo avrebbe mantenuto una minima attività in Ticino. Sapevamo che intendevano concentrare la logistica in un unico magazzino». L’altro stabile di proprietà è a Sant’Antonino. È dunque facile concludere che Luxury Goods Logistics punterà su quello.
Il sindacato non è quindi sorpreso, ma non lo è nemmeno il vicesindaco facente funzione di sindaco di Bioggio Daniele Bianchi: «Circa un anno fa avevamo incontrato i vertici del gruppo e ci avevano avvisati che avrebbero lasciato il nostro Comune». Sulle conseguenze fiscali dell’addio, Bianchi non si esprime, facendo comunque notare che Bioggio «non conta più come un tempo» sull’apporto finanziario di Kering. Resta da capire quale sarà il contributo dei futuri inquilini degli stabili di via Mulini, a livello di imposte ma anche di posti di lavoro. «Non abbiamo ancora parlato con loro - fa sapere sempre il vicesindaco - ma contiamo di farlo a gennaio».